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Luci e ombre su Genzano, tra lampadine fulminate e fari accecanti

Via Nazario Sauro al buio nella foto scattata da Nunzio Marciello

 

Via Nazario Sauro al buio nella foto scattata da Nunzio Marciello

Via Nazario Sauro al buio nella foto scattata da Nunzio Marciello

Una Genzano tra luci e ombre, quella che si appresta a salutare un’estate più verde ed incolta della precedente, e si accinge ad accogliere l’autunno e il ritorno a giornate più corte e meno assolate.

Se le ripetute piogge estive hanno aiutato a scongiurare il revival di quanto accaduto l’anno precedente, quando il verde degli spazi pubblici era stato spazzato via dal giallume di giardini secchi e rotatorie dai colori del Sahara, la vegetazione é potuta crescere in maniera rigogliosa, mettendo a dura prova chi avrebbe dovuto mantenerla su standard di decoro e pulizia più adeguati.

Il provvidenziale faro della domenica su via Sauro (foto Nunzio Marciello)

E il mirino dei fotografi é andato ancora una volta lì, a quanto di più tangibile possa esservi per alzare la paletta e dare il proprio voto – rigorosamente da 1 a 10 – ad un’Amministrazione che proprio al tramonto della primavera si era presentata nuova di zecca al cospetto della cittadinanza. 

Luci e ombre, dicevamo, come quelle che hanno accompagnato la prima vera festa targata “Giunta Lorenzon 2.0” (alla fine della fiera, nonostante le considerazioni che seguiranno, un plauso lo riserviamo alla neo Assessore Francesca Saitta, la cui mano si é comunque vista, tanto da far sperare in meglio per gli eventi futuri). 

Una Festa del Pane che tanta gente ha calamitato su Genzano nella due giorni baciata dal cielo terso e da un sole che ha risposto ‘presente’, congedandosi solo al tramonto di due giornate che ha saputo riscaldare anche quando era ormai ora di far capolino dall’altra parte del pianeta. 

L’osservazione astronomica coi telescopi dell’Associazione Tuscolana Astronomia, forzatamente traslocata in cima al Duomo Vecchio

La sera, poi, uno spicchio crescente di luna ha fatto il resto, facendo l’occhiolino a chi, a poco meno di 400mila chilometri di distanza, ha provato ad allungare il suo sguardo verso di lei, col conforto di telescopi di ultima generazione.

Un osservatorio mobile, quello approntato dall’ATA (Associazione Tuscolana Astronomia), che ha riscosso la curiosità e i favori di chi ha inteso poggiare il suo occhio al telescopio e, di colpo, abbattere le distanze tra il globo terrestre e i pianeti Marte e Saturno, gli altri due osservati speciali di serata, insieme al satellite su cui Neil Armstrong, nel luglio del ’69, “tatuò” le sue impronte (forse). 

Pazienza se poi l’osservazione non si é tenuta, come temevamo, nel cortile del Palazzo comunale (un brindisi d’incoraggiamento per chi ha ritenuto potesse essere una location ideale per ammirare le mirabilie del sistema solare). Troppo piccola la porzione di cielo ricavata dal “quadrato” del cortile comunale, come pure troppe fastidiose le luci che lo illuminano.

Da qui la frettolosa fuga per ricavare uno spazio adeguato, trovato proprio accanto all’entrata del Duomo Vecchio (Santa Maria della Cima), dove non sono mancati novelli esploratori, accecati però da un faro che, anche a detta degli esperti, ha peggiorato notevolmente le potenzialità d’osservazione. 

Luce che sarebbe servita come il…pane (era la sua festa, ci concederete la battutaccia) proprio a due passi da lì, in quella via Nazario Sauro dove le fatiche dei mastri infioratori sono state parzialmente vanificate dal calare delle tenebre che, complice qualche lampadina fulminata di troppo, ha costretto i tanti visitatori accorsi a Genzano a dover mettere i propri telefonini in modalità “faro” pur di riuscire a scorgere, nella penombra, qualche particolare dei quadri infiorati.

I tre lampioni fulminati in fila su via Belardi

E anche la più illustre via Belardi, per non essere da meno, si é presentata alla festa meno radiosa del solito, “grazie” al black-out di quattro delle lampade che sovrastano il selciato della storica via Livia (tre delle quali in sequenza, aspetto che ha accentuato il cono d’ombra di una porzione della stessa). Per non parlare, poi, di chi ha dovuto assistere in piedi agli spettacoli nel piazzale di Parto Sforza Cesarini…

Luci e ombre, dicevamo, che hanno avvolto anche via Fratelli Colabona, interessata, negli ultimi giorni, dall’avanzata della rivoluzione a Led, che già ha interessato nei mesi scorsi l’intero Corso genzanese. Se il colpo d’occhio, a livello estetico, ha trovato un riscontro favorevole nelle opinioni della cittadinanza, le nuove lampade non sembrano assolvere in maniera impeccabile il proprio compito, se è vero che in alcuni punti appare nitida la diminuzione della proiezione luminosa rispetto ai vecchi lampioni.

La prova del nove, capace di dirimere la contesa, l’avremo con l’arrivo delle serate nebbiose, scontatamente uggiose.

Ma se la nebbia da queste parti é un ospite piuttosto insolito, quel che appare già certo é che non mancheranno le polemiche tra chi vede Genzano spenta, quasi raggrinzita, e chi, con la fiaccola dell’ottimismo, la vede ancora più luminosa con la luce di quelle 5 Stelle che, l’altra sera, in via Nazario Sauro, hanno fatto flop, non riuscendo ad illuminare il selciato adornato a festa…

Daniel Lestini

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