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Il Lupo ai Castelli Romani: l’Istituto Zooprofilattico lo studierà attraverso campioni di peli, feci e saliva

lupi

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Che il Parco dei Castelli Romani sia abitato anche dai lupi, ormai, non rappresenta più una novità. L’ennesima conferma è infatti arrivata nei mesi scorsi dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, che ha certificato la presenza del lupo partendo da un gravissimo episodio di violenza verso un esemplare, ucciso ed esposto alle porte del Comune di Rocca Priora.
La coabitazione degli uomini con la fauna selvatica è, da sempre, fonte di conflitto. Da un lato ci sono le legittime aspettative di chi ha attività economiche minacciate dalla fauna selvatica, dall’altra c’è la necessità di tutelare il delicato equilibrio naturale, che è alla base della nostre stesse esistenze, e che prevede anche la presenza di animali selvatici.

La presenza del lupo ai Castelli Romani comunque un segno di buona salute dell’ecosistema. Sicuramente non c’è un disequilibrio fra predatori e prede: i lupi puntano ai cinghiali e sul territorio tale binomio favorisce il contenimento dei cinghiali stessi. Se si pensa che i Castelli Romani sono densamente abitati e vissuti, questo non può che considerarsi un ottimo risultato, un indicatore di biodiversità che fa tirare un sospiro di sollievo a tutti.

Dopo il riscontro positivo fornito dalle attività di rilevamento effettuate dal Parco dei Castelli Romani, in merito alla presenza del lupo sul territorio, l’ente ha costituito a maggio 2018, il Gruppo di Lavoro per il monitoraggio e la tutela della specie.

Per svolgere al meglio i propri compiti il Gruppo di Lavoro si è avvalso più volte, sebbene in via occasionale, della collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana – “M. Aleandri” allo scopo di accertare la provenienza dei campioni biologici ritrovati nel Parco, inizialmente attribuiti al lupo da parte dei tecnici naturalisti.

D’ora innanzi, il Parco dei Castelli Romani potrà contare su un appoggio garantito e sistematico da parte del citato Istituto.

Tra le attività di ricerca scientifica che svolge I.Z.S.L.T., di fondamentale importanza per il lavoro che il Parco dovrà portare avanti sono gli accertamenti diagnostici provenienti da campioni biologici (peli, feci, saliva da morsi su fauna selvatica o domestica predata) appartenenti in via ipotetica a esemplari di Canis lupus che dovranno essere analizzati dall’Istituto allo scopo di identificarne, attraverso metodi di genetica molecolare, l’appartenenza alla popolazione di lupo appenninico o di cane domestico e di individuarne gli eventuali ibridi caratterizzandone la specie e il genotipo individuale.
L’I.Z.S.L.T. rappresenta garanzia di affidabilità e a livello nazionale risulta essere l’eccellenza sanitaria per quanto riguarda questa tipologia di indagini scientifiche. In virtù di queste caratteristiche dell’Istituto, il Parco ha stipulato un accordo di collaborazione con quest’ultimo che si impegna ad analizzare almeno 30 campioni biologici appositamente prelevati dal personale dell’Ente (tecnici naturalisti e Guardiaparco) sul campo, dopo attente ricerche a piedi, precedentemente pianificate a tavolino.

Il progetto è stato nominato “Avvio analisi molecolari genetiche su campioni biologici finalizzate al monitoraggio genetico della popolazione di Lupo nel Parco regionale dei Castelli Romani”.

I dati prodotti da questa collaborazione potranno essere eventualmente presentati come contributi scientifici sotto forma di articoli o presentazioni congressuali e, opportunamente trattati, potranno essere divulgati al pubblico ed utilizzati nell’ambito delle attività istituzionali di entrambe le parti.