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Tane e nascondigli nel bosco, nel Parco dei Castelli Romani gli animali si preparano al letargo

tane nel bosco

tane nel boscoQuando ci inoltriamo nei boschi del Parco dei Castelli Romani è difficile riuscire ad avvistare gli animali che ci vivono, in quanto timorosi non amano la presenza umana e soprattutto i rumori, ma non di rado, se sappiamo osservare, ci lasciano tracce della loro presenza, le tane sono una di queste. Ogni animale ha necessità di vivere in un dato ambiente in cui può facilmente procurarsi cibo, sfuggire ai pericoli e trovare il clima più adatto. I boschi delle zone temperate, come quelli del territorio del Parco dei Castelli Romani, offrono molti nascondigli, quindi un habitat perfetto per la fauna selvatica: mammiferi, uccelli di svariate specie, rettili, anfibi e insetti.

In attesa della stagione invernale, gli animali si preparano per fronteggiare il freddo e la mancanza di cibo. Per molti di loro sta per iniziare il letargo, un lungo e profondo stato di inattività che li accompagnerà fino alla primavera, in cui le funzioni vitali si riducono al minimo, la pressione del sangue cala, il battito cardiaco diminuisce fino ad arrivare a pochi battiti al minuto, il respiro diventa lento e irregolare, il metabolismo si riduce e la temperatura corporea si abbassa. Il letargo è una strategia di sopravvivenza a condizioni ambientali difficili, ogni specie però declina questo fenomeno in base alle proprie caratteristiche. Di fondamentale importanza è la preparazione che avviene durante il periodo estivo e autunnale, al di là delle adeguate scorte di cibo e di grasso, senza un riparo sicuro e confortevole gli animali non riuscirebbero a superare l’inverno. Scelgono quindi un territorio in cui vivere, dove spesso si trovano tane o una serie di luoghi adatti per rifugiarsi e dormire che difficilmente sono permanenti, alcuni di loro infatti cambiano tana con la stagione, i roditori nel periodo estivo costruiscono nidi sugli alberi, che abbandonano con l’avvento della stagione invernale, questi ultimi diventano rifugi per altre specie (uccelli o scoiattoli). I nidi di solito sono rivestiti di materiale come piccoli ramoscelli, foglie, muschio, erba e tutto ciò che è utile ad isolare dal freddo. Alcuni esemplari come le talpe, preferiscono il sottosuolo e scavano lunghe gallerie nel terreno per difendersi sia dal calore estivo che dal freddo invernale, tane scavate nel terreno o nella roccia, cavità a ridosso di grossi alberi, grotte ed altri tipi di rifugi costruiti anche dall’uomo, possono essere utilizzati dalla fauna selvatica come ripari per lo svernamento. L’ambiente è fondamentale e condiziona il riposo degli animali, la volpe che normalmente riposa nell’erba folta quando arriva il freddo esplora qualsiasi tipo di rifugio prima di trovare quello idoneo per ripararsi, il cinghiale può stare tranquillamente riparato sotto un albero, o scavare una buca poco profonda con o senza foglie all’interno. Il riccio trova un posto tranquillo dove costruire il suo nido fatto in genere di foglie ed erba ben pressata per rendere la dimora impermeabile.  

Il bosco è il regno degli animali il luogo in cui trovano le condizioni adatte alla loro sopravvivenza, quando ci inoltriamo all’interno di un’area boscata teniamo ben presente che siamo noi gli ospiti, osserviamo attentamente perché dalla natura c’è sempre qualcosa da imparare, ma soprattutto manteniamo sempre un atteggiamento rispettoso senza disturbare o distruggere ciò che troviamo lungo il cammino.