POLITICA

VELLETRI – Giorgio Greci aggredito dal fratello del Sindaco Pocci a margine del Consiglio sulla presunta incompatibilità del Primo cittadino

Giorgio Greci

Giorgio Greci

Potrebbe avere strascichi legali, pur se al momento scongiurati dalla stessa parte lesa, quanto accaduto stamane a margine del Consiglio comunale di Velletri, quando agli animi, già piuttosti tesi dell’aula consiliare, si é sommata l’aggressione che avuto per vittima il capogruppo di “Con Voi per Velletri”, il dottor Giorgio Greci, nei confronti della quale in una nota stampa é arrivata già la ferma condanna del consigliere regionale Giancarlo Righini.

In una pausa della seduta consiliare, richiesta dal consigliere del Pd, Mauro Leoni, desideroso di confrontarsi col resto dei capigruppo su una proposta da sottoporre alla Presidenza del Consiglio, l’ex candidato a Sindaco del centrodestra sarebbe stato avvicinato dal fratello del Sindaco, che lo avrebbe apostrofato e strattonato, dopo averlo preso per il braccio, proferendo un eloquente “ora hai rotto il cazzo!, facilmente collegabile a quanto avvenuto poco prima in aula, quando proprio Greci, insieme ad altri consiglieri d’opposizione, aveva nuovamente sollevato l’ipotesi dell’incompatibilità d’elezione del Primo cittadino, sulla quale il 17 dicembre si pronuncerà anche la Magistratura, in virtù del ricorso denuncia portato avanti dall’ex consigliere comunale, Gianni Cerini.

Dopo il fatto il Consiglio comunale é ripreso col presidente del Consiglio comunale, Sergio Andreozzi, piuttosto rammaricato, che ha invitato gli uffici a garantire in ogni seduta la presenza degli agenti di Polizia Locale, assenti al momento del misfatto. Tensione per la decisione della maggioranza di proseguire i lavori (col punto all’ordine del giorno relativo all’area sgambamento cani che é stato regolarmente discusso) nonostante quanto di grave appena accaduto.

“Siamo tutti un pò sconvolti” ha ammesso Sergio Andreozzi, mentre sono state duramente stigmatizzate le parole del capogruppo del Partito Democratico, Mauro Leoni, che appena dopo essersi detto turbato ha scatenato l’ira dei membri dell’opposizione presenti in aula, evidenziando, parole sue, che “colui che ha fatto l’azione ha recepito un clima di tensione” dovuto a quanto discusso in aula in mattinata.

“Trovo indegno – ha dichiarato poco dopo Chiara Ercoli (Fdi) – che possa aver detto “ad ogni azione corrisponde una reazione”, che é quanto di più becero ed inqualificabile si possa dire in un’aula consiliare, dove la violenza andrebbe condannata senza alcun tipo di giustificazione”.

Pur se ancora visibilmente scosso per quanto accaduto, tanto da non rientrare in aula, il consigliere Greci ha provato a spegnere ogni ulteriore focolaio, rinunciando alla possibilità di denunciare l’aggressore, rimandando però il confronto alla battaglia politica contro una pagina che lui stesso ha definito “vergognosa”.

Al punto 1 all’ordine del giorno della seduta vi era stata la “Verifica delle condizioni d’incompatibilità del Sindaco, di cui al ricorso ex art. 70 di cui al D.Lgs 267/2000 ed art.82 DPR 570/1960”, con una serie di deduzioni che il Sindaco ha affidato a 30 fogli di “memoriali”, passati a maggioranza, secondo un passaggio consiliare ritenuto fondamentale su scala processuale.

Il primo ad attaccare il Sindaco, prendendo la parola, é stato il consigliere Faliero Comandini, di “Con Voi per Velletri”: “Pocci – ha premesso Comandini – aveva dichiarato di non aver motivi per essere incompatibile alla sua carica, dichiarando però il falso, visto che solo dopo ha rimosso interamente i motivi per essere ritenuto tale”.

Duro anche Andrea D’Agapiti: “Il Primo cittadino ed altri suoi stretti collaboratori hanno sottoscritto una dichiarazione non conforme allo status del momento, con dichiarazioni che hanno falsato interamente le ultime due campagne elettorali che mi hanno visto impegnato in prima persona. Lo ha fatto prendendo in giro l’intera cittadinanza, e mi duole dirlo per il profondo rispetto che ho per i cittadini e per gli elettori. MI auguro che gli organi comunali attivino tutte le procedure che il caso merita”.

Non ha lesinato critiche neppure Chiara Ercoli (FdI)): “Per la prima volta non sono felice di partecipare al Consiglio. Non avrei mai voluto fare questo intervento. Il consigliere Fiocco l’altra volta disse che non siamo in aula di tribunale e concordo con tale affermazione. Ma dal momento che é stato il Sindaco a portare in aula questa documentazione abbiamo dovuto studiarla ed approfondirla ed ho scoperto cose delle quali non ero a conoscenza. Innanzitutto ricordo al Sindaco, che vuol passare per vittima, che le vittime non stanno in quest’aula, ma in via Lata. Qui ci sono dei privilegiati, che hanno voluto esserci, e hanno voluto esserci per forza. Ho appreso che manca nell’accettazione della candidatura la dichiarazione ai sensi della legge Severino. Mancano delle righe, ma sono righe fondamentali e mi chiedo come sia stato possibile tutto questo. Abbiamo visto negli atti allegati che vi sono cartelle esattoriali che la riguardano, anche negli anni precedenti, dal 2010 in poi. E lei era consigliere comunale ed assessore, prima ancora che Sindaco. Lei ha pagato alcune delle pendenze il 14 giugno 2018, ed altre in data 2 luglio 2018, ovvero dopo essere certo del ballottaggio e dopo essere certo di essere diventato Sindaco. Questi tributi sono quindi stati pagati solo dopo la certezza di essere eletto; perché non sono stati pagati negli anni precedenti? Trattandosi in alcuni casi anche di piccoli importi…?”.

Di seguito, in attesa di riportarvi in un ulteriore articolo anche le posizione del resto dei consiglieri intervenuti (compresi quelli di Giorgio Fiocco, il più vivace difensore del Sindaco Pocci) pubblichiamo di seguito gran parte dell’intervento di Giorgio Greci: “Sono lieto si possa fare chiarezza circa quanto si affermava circa la presunta incompatibilità del Sindaco. Durante questi ultimi mesi – ha dichiarato Greci – seppur ho raccolto materiale al fine di poter valutare la veridicità o meno di quanto si andava mormorando, ho ritenuto di non dover prendere alcuna iniziativa, politica e giudiziaria, in ragione delle rassicurazioni che il Sindaco ci aveva fornito nella prima seduta consiliare. Purtroppo però le cose non stanno come sono state rappresentate da quest’ultimo.

Infatti caro Sindaco non hai perso occasione non solo di prendere in giro tutti noi ma, cosa più grave, l’intera popolazione veliterna. Venendo al cuore della questione possiamo riassumere la cronologia di questa squallida vicenda in questi termini. Il sig. Orlando Pocci annoverava numerose ingiunzioni da parte della Velletri Servizi S.p.A., sia in proprio che quale erede del defunto padre, per l’importo complessivo di circa 47mila Euro. Costui, in piena propaganda elettorale evidenziò di aver “sistemato la cosa” chiedendo la rateizzazione del debito che, come a tutti noto, non rimuoveva l’incompatibilità di cui alla predetta norma. 

Alla data di proclamazione a Sindaco poiché Pocci si trovava nella condizione anzidetta, l’ex consigliere comunale Dario Di Luzio ebbe ad eccepire l’impossibilità di proclamarlo sindaco. Sul punto il dott. Gisberto Muscolo, magistrato delegato dal Presidente del Tribunale, ai sensi dell’art. 71 D. Lgs 267/2000, quale presidente dell’ufficio centrale, respingeva la predetta istanza rilevando che la condizione del candidato Pocci non ricadeva tra quelle relative all’incandidabilità, ma, ove accertato, a quelle di incompatibilità dello stesso, ai sensi dell’art. 63 comma 6, del citato decreto legislativo. Quest’ultima comunque, rilevava il magistrato, avrebbe potuto essere oggetto di rimozione nei termini di legge.

E’ però emerso come Pocci, consapevole della sua condizione, scientemente non ha rimosso la condizione di incompatibilità prima del turno di ballottaggio ma lo fece  solo dopo aver avuto la certezza della sua elezione a sindaco. Sin qui potremmo definirlo il solito “furbetto di paese” che non per senso civico e dovere giuridico ha provveduto a saldare quanto dovuto ma solamente al fine di mantenere la poltrona acquisita e che, evidentemente, in caso di sconfitta ben si sarebbe guardato dal pagare il debito.

Tanto è vero che solo in data 2 luglio 2018, prima della celebrazione del primo consiglio comunale, il sindaco Pocci ha saldato gli importi iscritti a ruolo per la somma complessiva di circa 47mila euro. Trapelate informalmente queste informazioni, sia io che il consigliere Trenta abbiamo chiesto ed ottenuto dalla Velletri Servizi S.p.A. il resoconto debitorio di tutti i consiglieri eletti nonché degli assessori nominati.

Da ciò emerse che alcuni di questi, prima della loro proclamazione e della sottoscrizione della dichiarazione “sostitutiva di assenza cause di ineleggibilità e incompatibilità”, avevano provveduto a saldare i propri debiti mentre altri, spalleggiati dalla maggioranza, si sono guardati bene dal sistemare i propri conti con l’ente e quindi dal rimuovere la condizione di incandidibilità. A ciò si aggiunga che il sindaco Orlando Pocci, moroso e quindi incompatibile quantomeno sino al 2 luglio 2018, nella precedente consiliatura, prima come consigliere comunale e poi come assessore ha sottoscritto falsamente la dichiarazione relativa alla assenza di cause di incompatibilità, che ostavano alla carica ricoperta.

Viene da chiedersi come mai il sig. Pocci, assessore nella precedente consiliatura, fosse grandemente moroso verso l’ente che amministrava e nessuno dei componenti della giunta “Servadio”, avendo disponibilità dei carteggi di bilancio della Velletri Servizi spa, ebbe mai ad osservare e contestare l’esercizio “abusivo” della funzione di assessore del predetto”. Dopo aver toccato il caso di un ex assessore della Giunta Servadio, ora nello staff del sindaco Pocci, e di un altro candidato sindaco oggi assessore, Greci ha definito certi “comportamenti sleali, delittuosi e spregiudicati. Sarebbe il caso di interrogarsi sul perché determinate condotte non hanno incontrato alcuna censura da parte di chi sapeva e non ha detto o meglio fatto! E’ proprio vero che “ Chi va con lo zoppo impara a zoppicare”! 

Cari colleghi Consiglieri, – ha aggiunto Greci – già questi fatti imporrebbero a chi si ritiene onesto e degno di sedere in questa sala di mandare a casa  persone come loro che non rispettano questa Città! A differenza di quanto riferitoci dal Sindaco e delle rassicurazioni fornite circa il pagamento di tutti i suoi debiti, è venuto alle luce che risulterebbe ancora moroso nei confronti della Velletri Servizi S.p.A. per ulteriori 50.000 Euro per imposte relative all’anno 2013.

Sappiamo che parte di questa somma è stata versata qualche giorno fa ma domando con quale faccia caro Sindaco sei venuto al primo consiglio comunale sbandierando i versamenti effettuati e ci hai sottaciuto queste altre esposizioni?

Te lo dico io! Perché speravi che la questione rimanesse insabbiata quantomeno sino allo spirare dell’anno 2018, termine ultimo per la decadenza del diritto a richiedere le somme in ragione dello spirare del quinquennio e della loro prescrizione. Appare di tutta evidenza come tale omissione non sia il frutto di una svista bensì della volontà di favorirti. In tale maniera, il tuo vantaggio è stato duplice, da un lato hai dovuto pagare metà del debito per asserire di aver rimosso la tua condizione di incompatibilità dall’altro, con lo spirare del corrente anno, il tuo debito si sarebbe estinto in quanto attinto da prescrizione quinquennale. Complimenti, se non per onestà quantomeno brilli per astuzia! Pertanto quest’oggi ci troviamo a dover affrontare un duplice aspetto, quello etico che a mio avviso ci impone di mandare a casa questo Sindaco che ha tradito la fiducia di tutti i veliterni o “velletrani” che vi piaccia e quello giuridico che ci obbliga a notiziare con la trasmissione di tutti gli atti e della fonoregistrazione dell’odierna consiglio la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri e la Procura Generale presso la Corte dei Conti attesa, a mio modesto avviso, la commissione di fatti reato previsti e punibili dalla legge.  Quello che è successo ed emerso con la presenza di documenti falsi – ha concluso Greci – merita che il segretario generale e il presidente del consiglio facciano si che tutto quanto emerso in questo dibattito esca dall’aula e arrivi agli organi competenti”.

NON PERDERE IL RESOCONTO DEGLI ALTRI INTERVENTI DELL’ODIERNO CONSIGLIO COMUNALE (HANNO PRESO LA PAROLA, TRA GLI ALTRI, ANCHE PAOLO FELCI, SALVATORE LADAGA, GIORGIO FIOCCO, GIULIA VEGA GIORGI E MAURO LEONI).

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