Cultura

Velletri – Anche Aurelio Picca, alla Mondadori, per seguire Pierluigi Battista e la sua presentazione del libro sul Dottor Zivago

Battista e Tamilia

Battista e Tamilia

Interessante pomeriggio con una full immersion nella letteratura del Novecento: giovedì è arrivato alla Mondadori di Velletri il giornalista e scrittore Pierluigi Battista, per presentare il suo ultimo libro intitolato “Il senso di colpa del Dottor Zivago”, edito da La Nave di Teseo.

In molti hanno sfidato la pioggia per ascoltare dalla voce del noto personaggio l’intrigante lavoro di ricerca che riguarda una delle opere più belle in assoluto della letteratura mondiale, e, di conseguenza, il suo autore. “Ho scritto di una storia d’amore e di politica: Pasternak si riscatta, come riscatta il suo passato di compromissione con il sistema sovietico”: così ha presentato il lavoro fatto Pierluigi Battista, con un tuffo nel periodo in cui il libro fu pubblicato clandestinamente anche grazie alla sagacia e al coraggio di Feltrinelli.

Aurelio Picca e Pierluigi Battista

Con Aurelio Picca in prima fila tra il pubblico, in un bel momento di incontro fra due personalità della cultura contemporanea, i numerosi presenti hanno riascoltato la storia di vita, molto complessa, di Pasternak: dal mancato ritiro del Nobel, alla cattiva sorte capitata a diversi intellettuali, fino alla bellissima storia d’amore con Olga. Una donna dal carattere molto forte, temprato da un clima difficile, e resistito al terrore di quegli anni. “Anche nel gulag” – ha raccontato Battista – “la preoccupazione di Olga era di rimanere bella per non dispiacere a Pasternak, qualora fosse arrivato. Donna timorosa, nel 1965 quando esce il film non può vederlo pur sapendo di essere fra i protagonisti”.

Un intreccio di vicende umane, storiche e personali che è stato elaborato da Battista in un modo molto particolare: “Ho cercato di virare verso un monologo teatrale, più che una narrazione classica. Ci sono chiaramente tanti riferimenti ad aspetti psicologici, politici… era un libro che mi tenevo dentro da dieci anni, lo considero una lezione che ho ricavato da due capisaldi: il primo riguardante il fatto che non sopporto la marginalizzazione di opere per via della biografia non specchiata degli autori che le hanno scritte. Il secondo è un omaggio proprio a Pasternak perché il dottor Zivago
rappresenta per lui il momento della verità. Se non c’è rischio non c’è autenticità”.

Una tematica molto interessante, dunque, nel libro di Battista, che pur essendo per palati fini ben si presta alla lettura del pubblico perché scritto in modo scorrevole. Al termine della presentazione, foto ricordo (sempre a cura dell’Associazione Click!) e firma-copie per coronare un altro splendido incontro targato Mondadori Bookstore Velletri.

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