Attualità

Lo spettacolo delle papere al lago di Castel Gandolfo, tra problemi e affezionati

Castel Gandolfo

di Elisabetta Di Cicco

Era l’estate 2017 quando i bagnanti del lago iniziarono ad inviare al Comune di Castel Gandolfo delle segnalazioni circa alcuni casi di “dermatite del nuotatore”. Dopo le necessarie indagini effettuate dalla Asl Rm6, il sindaco Milvia Monachesi poté constatare che si trattava di un’irritazione della pelle causata dalla presenza di lumachine di lago. Trascorre un anno, nel giugno 2018 il Comune di Castel Gandolfo emette un’ordinanza in cui si vieta di dare da mangiare alle anatre selvatiche allo stato libero del lago, i violatori rischiano una multa dai 25 ai 500 euro. Secondo le ulteriori analisi effettuate, gli escrementi delle papere conterrebbero parassiti non pericolosi per l’uomo, ma possibile causa di eritemi e dermatiti. La misura presa l’estate scorsa dal Comune mirava in questo modo a non far avvicinare troppo le anatre alla riva del lago evitando quindi la diffusione di parassiti nelle zone dove i bagnanti si affollano nella stagione estiva.

Oggi nel Lago di Castel Gandolfo si possono contare circa un centinaio di anatre di ogni genere e specie, in particolare germani reali, ma si trovano anche folaghe acquatiche e papere. Le persone del posto che si recano ogni giorno ad ammirare questi animali dichiarano che il gruppo di anatre cresce sempre più, per motivi di abbandono. Di recente sono spuntate due papere bianche, probabilmente lasciate lì da qualcuno, l’ultima arrivata è anche una graziosa anatra marrone con un’ala tagliata. Quelle arrivate da poco fanno difficoltà a sopravvivere nel gruppo e soprattutto a procacciarsi del cibo, in particolare se provengono da un ambiente domestico. Per questo, manciate di granturco si intravedono ogni tanto lungo la riva, lasciate da chi magari a quelle anatre si è affezionato.

Il lago di Castel Gandolfo attira numerosi turisti e visitatori che invidiano lo specchio d’acqua che caratterizza il nostro territorio. E si può dire che la bellezza del lago sta anche un po’ nella fauna del luogo.

Dunque vedere le anatre selvatiche trattate come un bersaglio per i bambini o per i cani a passeggio sulla riva – là dove esiste un divieto d’accesso – oppure con le piume macchiate a causa dalle sostanze fuoriuscenti dalle tubature di scarico, diventa uno spettacolo grottesco e contraddittorio. Salvaguardare la fauna locale mediante accortezze e passione, controllo e monitoraggio, porterebbe di certo maggiore orgoglio in un territorio che ha già molto da invidiare”.

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