Cultura

Mercatino dei libri a Velletri, interessante incontro con un ricercatore di volumi

mercatino libri velletri

di Maria Lanciotti

Sempre vivo il richiamo dei mercatini delle piccole e grandi occasioni, una pesca divertente e spesso fortunata che ridona nuova vita a oggetti destinati altrimenti a finire tra i rifiuti, differenziati o meno.

Curiosando tra i banchi del mercatino in Viale Roma a Velletri, presente l’ultima domenica di ogni mese, l’incontro felice avviene con una distesa di libri, distribuiti su cinque banchi, tra cui si muove il solerte venditore prodigo di suggerimenti e consigli di lettura con chiunque si soffermi a sbirciare la sua merce. Colpisce, in tempo di e-book e vendita on line, un tale impegno nel proporre autori e titoli accompagnando ogni cliente nella scelta del testo desiderato, com’era d’uso un tempo nelle piccole polverose librerie e che difficilmente si riscontra oggi nei punti vendita della grande distribuzione libraria. E colpisce la formula promozionale, un vero e proprio invito alla lettura: acquistando un solo libro, se ne possono prendere quanti se ne vuole in omaggio, esposti in un banco a parte.

Il signore dei banchi di libri si chiama Roberto Meini, classe 1942, nato a Piombino in provincia di Livorno e dal 1961 residente a Latina. Da buon maremmano – e ci tiene a precisarlo – ha il dono della conversazione fluida, e una parola tira l’altra in poche battute illustra la sua bella storia, incastonata in un’epoca, spiegando la sua conoscenza e passione per i libri e i motivi del suo trasferimento.

“Da piccolo vivevo con i nonni, mia madre, abbandonata da mio padre, lavorava con la Paoletti Corredi con sede a Grosseto. Mia madre era commessa itinerante, allora si usava fare i corredi da sposa e lei andava casa per casa a proporre i suoi articoli, che erano i pregiati manufatti fiorentini. Latina, trovandosi in Centro Italia, era una buona piazza: la roba si acquistava al nord e si vendeva al sud. Io andavo con mia madre e imparavo il mestiere”.

Perché la scelta esclusiva del libro come oggetto di vendita?

“Una scelta che risale a una decina d’anni. Prima trattavo di tutto, e spesso capitavano libri che esponevo con l’altra merce. Poi cominciai a reperirli di proposito  e presto ne accumulai una quantità tale che decisi di vendere solo libri”.

Perché tanta incentivazione sull’acquisto?

“Perché io amo i libri fin da ragazzino. Ho fatto solo la seconda industriale ma per mio conto ho letto tutto quello che c’è da leggere.

Io sono un ricercatore dei libri. Quelli che secondo la mia  conoscenza reputo più di valore li acquisto a qualsiasi prezzo, o li recupero con scambi tra colleghi o privati. Ogni mese mi rientrano dai mille ai millecinquecento volumi, che accuratamente seleziono per la rivendita e in parte come omaggio.

L’obiettivo di questa formula è di salvare i libri dal macero e di vedere il cliente sorpreso e contento che si porta via tanti libri e la prossima volta mi ritorna”.

Dove svolge i suoi mercatini?

“Non mi allontano mai più di tanto, opero sempre nelle zone limitrofe a Latina”.

La sua visione del libro sul mercato odierno, in tre parole?

“Ieri, oggi e domani”.

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