POLITICA

Velletri – Il ‘no’ di Pocci al Decreto Salvini incassa il plauso dell’ANPI: ‘Bene così’

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Si arricchisce di un nuovo capitolo il botta e risposta che ha fatto seguito alla decisione del sindaco di Velletri, Orlando Pocci, di opporsi in maniera ferrea al Decreto Sicurezza varato dal Governo Conte. Ad appoggiare la scelta del Primo cittadino ora é anche l’ANPI di Velletri, l’associazione nazionale dei partigiani.

“Insieme ad altri Sindaci d’Italia con la fascia tricolore – si legge nel loro comunicato stampa – anche Orlando Pocci, con coraggio e determinazione ha deciso di sospendere, per le parti di competenza, l’attuazione del decreto sicurezza, promosso, sarebbe meglio dire propagandato, dal Ministro dell’interno della Repubblica.

Vero che il mestiere del giudice è facile senza guardare in faccia l’imputato, vero che le parole dell’etere sono veloci a scriversi e veloci a svanire, però la furia resta, le accuse sono circostanziate e le conseguenze della decisione del Sindaco Pocci, di disattendere il decreto sicurezza, ricadranno certamente tra le sue responsabilità, come qualsiasi manifestante o scioperante che paga per la sua disobbedienza.

Chi contravviene ad una legge, sa a cosa va incontro e siamo certi che il Sindaco, come gli altri, ha ben chiare quali saranno le conseguenze del suo gesto. Tuttavia, una precisazione è necessaria. Chi disobbedisce alle leggi non pro-domo sua, ma per convinzione morale, non è come un criminale comune, perché dal disobbedire prende tutti i contro e nessun pro.

La Repubblica Italiana è nata anche dalla disobbedienza, dalla diserzione, dalla clandestinità. Persone che sono andate contro le leggi esistenti, quando le leggi sono diventate autoritarie e ingiuste schierandosi, prima di ogni giudizio di convenienza personale o di parte, spesso con la certezza che la sconfitta era la prospettiva più probabile. 

Nella nuova Repubblica, poi si sono accomodati in tanti, che invece hanno sempre rispettato gli ordini, ma che senza i disobbedienti e disertori di ieri, sarebbero rimaste tranquillamente sotto al giogo straniero e non avrebbero oggi goduto dei diritti civili e sociali a partire dal diritto di voto.

Ovviamente c’è anche chi sotto al patibolo sputa sul condannato e per ingraziarsi il potere è disposto ad ammettere di essere nulla, secondo la teoria sempre cara al marchese del Grillo di turno e alle sue sbiadite copie dei nostri giorni. Ma leggi possono cambiare e cambiano, come la storia ci ricorda.

Così, come si è passati dal delitto d’onore alle aggravanti per femminicidio, così come era illegale disobbedire ad un generale tedesco in Italia, così come era perfettamente legale acquistare uno schiavo, alla stessa maniera l’orgasmo procurato dal colpire i più deboli è intenso, ma breve, come tutti i piaceri a spese di un altro umano.

La decisione del Sindaco Pocci Orlando e di altri Sindaci di dare attuazione parziale a tale decreto apre così anche sul terreno istituzionale quel percorso di resistenza civile che da tempo l’ANPI aveva auspicato, non contro questo Governo, in quanto tale, ma contro i provvedimenti che negassero i fondamentali diritti costituzionali ribaditi dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. 

Del resto, sul piano più pratico e concretamente legato alla sicurezza di tutti, è totalmente irrazionale e miope alimentare, con queste modalità, una separazione che rischia di generare sacche di promiscuità con la malavita organizzata e di persone che per ragioni evidenti possono rappresentare anche un rischio sanitario.

L’immigrazione è, non da oggi, un fenomeno epocale rispetto al quale il presunto buonismo e il finto autoritarismo non producono soluzioni adeguate ai diritti di tutti, ma soprattutto al futuro anche sociale ed economico delle nuove generazioni.

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La propaganda e la ricerca del consenso a qualsiasi costo sono soluzioni “facili” quanto non utili per interpretare e risolvere la complessità oggi in campo. La nostra comunità nel tempo, a fasi alterne e anche recentemente, attraverso la sua Carta Costituzionale è sempre riuscita a trovare la strada giusta. Per questo siamo convinti che se c’è un contrasto fra leggi e Costituzione, occorre che venga alla luce con chiarezza affinché la Corte Costituzionale possa pronunciarsi in merito. Oggi l’azione dei Sindaci spinge in questa direzione e ci auguriamo che ciò avvenga al più presto. Oggi l’azione dei Sindaci spinge in questa direzione e ci auguriamo che ciò avvenga al più presto. Al Sindaco Pocci diciamo che la storia dimostra che spesso i disobbedienti hanno vita difficile, ma alla fine, spesso, hanno ragione” concludono dalla sezione Edmondo Fondi dell’ANPI Velletri”.

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