CRONACA

Velletri, 50enne tenta il suicidio in Carcere con una corda. La rabbia dei Sindacati della Penitenziaria

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Nella tarda mattinata di oggi, all’interno del Carcere di Velletri, un detenuto di 50 anni ha tentato di suicidarsi impiccandosi alle sbarre della propria cella con una corda rudimentale, fatta da strisce di lenzuolo e di indumenti vari.

Ad accorgersi del fatto è stato proprio l’Agente responsabile della sezione che trovandosi vicino alla sua cella ha sentito improvvisamente cadere uno sgabello, rendendosi subito conto della gravità del caso.

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Grazie alla grande professionalità e capacità d’intervento dell’Agente, che ha saputo mantenere la calma e lucidità, si è potuto evitare che accadesse il peggio. Il poliziotto penitenziario ha infatti slacciato la corda al collo del detenuto, salvandogli la vita.

Il 50enne, italiano, è stato immediatamente soccorso visitato e curato presso l’infermeria del carcere. Il detenuto é stato poi trasferito nella sezione isolamento, sottoposto a sorveglianza a vista h24 dal Personale di Polizia Penitenziaria.

A darne notizia sono i sindacalisti Carmine Olanda e Ciro Borrelli del SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) che da sempre denunciano le gravose condizioni in cui si trovano a lavorare tutti gli operatori penitenziari. “Nonostante le numerose denunce che abbiamo fatto come Sindacato SIPPE sulla forte carenza di personale – commentano i sindacalisti – ancora una volta gli agenti sono costretti ad alternarsi in mezzo a un corridoio, gelato d’inverno e torrido d’estate, ad espletare la sorveglianza a vista”.

“La Polizia Penitenziaria, in questo periodo, sorveglia a vista anche un altro detenuto, che manifesta problemi di natura psichiatria e di tossicodipendenza. Come Sindacato, stiamo aspettando che la Direzione del Carcere di Velletri decida di mettere in pratica la nostra richiesta di adibire delle camere munite di telecamere con sensore di movimento, insieme a dei monitor installati sia presso l’ufficio della Polizia Penitenziaria che presso il locale infermeria per avere un servizio migliore per tutti gli operatori, garantendo la salubrità dei posti di servizio”.

“Come sindacato SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) ribadiamo con forza che i detenuti che hanno problemi di natura psichiatrici devono essere gestiti dal personale sanitario specializzato e in luoghi esterni adatti che non siano il carcere e non lasciati alla sola custodia della Polizia Penitenziaria”.

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