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di Maria Lanciotti
Mentre a Roma immersa nell’abituale traffico bestiale si zittisce la musica in strada poiché ritenuta ‘rumore molesto’, a Cremona strade chiuse al traffico per non ‘molestare’ le registrazioni dei suoni prodotti da alcuni antichi prestigiosissimi strumenti ad arco, fra cui due Stradivari, che si effettuano con lo scopo ben preciso di creare una “Banca del suono”.
Certo Roma non è Cremona, capitale mondiale della liuteria, ma resta purtuttavia caput mundi, così come la Raggi non è il sindaco Galimberti ma detiene purtuttavia stessi poteri e responsabilità nel proprio ambito territoriale, e dunque il raffronto ci può stare.
Questione di sensibilità, ma anche di QI, fattori ambientali e varie, che predispongono o meno a scelte non solo intelligenti ma anche enormemente produttive per investimenti a lungo termine e di ampio respiro, e la buona musica è respiro dell’anima oltre che ristoro dei sensi.
Un salvavita, qui nella Roma rintronata giorno e notte da ogni sorta di strepito – dai cassonetti agli scappamenti agli scampanii alle sirene alla movida ecc. –, passato gratis alla popolazione e a pellegrini e turisti, offerta dal talento e dal buon cuore degli Artisti di Strada per scelta e per passione, che solo chiedono il permesso di transitare per le vie della città nel rispetto di una assennata regolamentazione di tale esercizio, che dopo anni di tentativi falliti non riesce ancora a vedere la luce.
E allora, alla romana, sentenza capitale alle Arti di Strada: un taglio netto e via, alla Mastro Titta. E tutta vita alla Spaccanapoli spaccatimpani.
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