POLITICA

Lanuvio – All’unanimità la mozione sull’antifascismo. Voto favorevole anche di Gabriella Ferrari. Ecco come é andata

L'intervento di Gabriella Ferrari

Nella serata di ieri il Consiglio comunale di Lanuvio ha votato all’unanimità la mozione che ha ribadito i valori antifascisti del Comune lanuvino, ponendo a suo modo fine alle polemiche scaturite le scorse settimane dal post Facebook della consigliera di maggioranza Gabriella Ferrari, che aveva fatto visita alla cripta di Mussolini, a Predappio, accompagnandola dalla frase “Tappa doverosa per portare omaggio a chi ha scritto 20 anni della storia italiana”.

I presenti nell'aula consiliare di Lanuvio

Aula consiliare gremita di cittadini, anche in virtù di una folta rappresentanza dell’ANPI di Lanuvio ed Aprilia, mentre dall’opposizione si é invitata la consigliera Ferrari alle dimissioni. Dimissioni richieste anche dalla sezione Gramsci del PCI di Campoleone-Lanuvio, dal Pd di Campoleone e dall’intero gruppo consiliare di Lanuvio Unita verso il Futuro. Il polverone, che é finito sulle pagine dei maggiori quotidiani nazionali, é ritornato su scala cittadina, all’interno di un’aula nella quale la consigliera di maggioranza non si é sottratta alle critiche e si é prodotta in un’arringa difensiva conclusa con un eloquente “Amo la mia Patria e sono orgogliosa di essere italiana”.

Nell’aula, per garantire l’ordine, presenti gli agenti della Polizia di Genzano, la Polizia Locale e i Carabinieri della stazione di Lanuvio, anche se tutto si é racchiuso in qualche mugugno di una parte del pubblico durante l’intervento della consigliera Ferrari.

L'intervento del sindaco di Lanuvio Luigi Galieti
L’intervento del Sindaco Luigi Galieti

“Non c’è alcun desiderio di riscrivere la Storia – ha dichiarato a margine il Sindaco Luigi Galieti -. Per me, per tutti gli amministratori locali e per la Città di Lanuvio (Medaglia d’argento al merito civile), l’antifascismo rimane un punto fondamentale, non negoziabile e non ha bisogno di guardiani.  La mia amministrazione, civica,  si riconosce da sempre nei valori della democrazia, della libertà e dell’uguaglianza sociale. Rimando pertanto al mittente qualsivoglia tentativo di strumentalizzare il lavoro di un’Amministrazione quotidianamente ed esclusivamente impegnata a migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini. Nessuno escluso”. Il Primo cittadino ha poi ricordato tutti coloro che sono morti per la libertà di tutti: “L’antifascismo é una cosa seria e noi siamo tutti antifascisti e chi si proclama tale non ha studiato la storia ed è per definizione fuorilegge” ha concluso il Sindaco.  

Dai banchi della maggioranza hanno preso la parola la capogruppo Irene Quadrana e il vicesindaco Andrea Volpi, mentre dall’opposizione sono stati Rodolfo D’Alessio ed Edoardo Tomei a ribadire i valori che li hanno portati a stigmatizzare duramente quando accaduto.

Irene Quadrana
Irene Quadrana (Lanuvio per la Democrazia)

In apertura la capogruppo di Lanuvio per la Democrazia, Irene Quadrana, ha condannato quanto accaduto: “Un comportamento distante e in contrasto coi valori della lista civica. Il gruppo prende atto che si è posta al di fuori del perimetro delle regole e dei principi della lista civica. Riteniamo che oltre alla Costituzione é sacro il patto che ogni membro della lista ha sostenuto coi cittadini di Lanuvio”. Una dichiarazione che, in attesa di conoscere le evoluzioni del caso, e le eventuali scelte future della consigliera Ferrari, la pongono di fatto ai margini del gruppo di maggioranza, del quale, tuttavia, fa ancora parte, fino a comunicazione contraria.

“E’ una mozione – ha premesso Andrea Volpi – che non fa che riprendere ed argomentare quanto già stabilito dalla Costituzione. Nel perimetro delle regole che ci siamo dati ci sono tutti i valori costituzionali e da questi non intendiamo transigere” ha aggiunto il vicesindaco, ricordando come “Lanuvio per la Democrazia sia nata per unire e non per dividere e su certi temi – ha aggiunto – Lanuvio non si é mai spaccata e noi stessi, 12 anni fa, abbiamo fatto una scelta ben chiara, anteponendo il bene di Lanuvio e certi valori sui cui si fonda, alle sigle di partito”.

Rodolfo D'Alessio
Rodolfo D’Alessio, capogruppo di Lanuvio Unita verso il Futuro

Rodolfo D’Alessio ha ribadito quanto già dichiarato nei giorni scorsi, quando il post era stato definito “sconcertante, in quanto si é reso omaggio ad un personaggio che ha scritto la pagina più buia della storia d’Italia. Un personaggio che si è distinto per le persecuzioni, i crimini e le nefandezze che ha commesso nel ventennio della sua dittatura e che hanno portato al nostro Paese solo sacrifici umani e dolore.
Dichiarazioni ancor più gravi e vergognose poiché fatte da una persona che ricopre una carica istituzionale che andrebbe portata avanti diffondendo e difendendo i principi ed i valori dettati dalla nostra Costituzione Repubblicana. Costituzione nata dalle macerie della guerra e del fascismo.
Questa mozione serve allora a ribadire Lanuvio un paese antifascista e stabilisce che nessuno spazio pubblico debba essere concesso ad organizzazioni neofasciste”.

Nel proseguo dei lavori consiliari gli ha fatto eco Edoardo Tomei: “Si è cercato un’eco mediatico affinché Lanuvio venisse ricordata per questo e non per i suoi valori. Ma certi valori vanno ribaditi, anche e soprattutto per tutte le persone che hanno perso la vita qui a Lanuvio”.

gabriella ferrari
Gabriella Ferrari durante il suo intervento in aula

Proprio Gabriella Ferrari, da mesi dirigente regionale di Sud Protagonista, ed impegnata quotidianamente in svariate battaglie sociali in favore degli emarginati, combattute al fianco di Simone Carabella, non ha mancato di prendere la parola, dando la sua spiegazione su quanto accaduto: “Mi rammarica – ha premesso – che un mio gesto personale abbia scatenato questa mozione da parte dell’opposizione. Provo stupore quando leggo di rigurgiti di neo fascismo e discriminazioni razziali a Lanuvio. Stupita persino che un consigliere regionale e il centrosinistra lanuvino abbiano chiesto pubblicamente le mie dimissioni solo ed esclusivamente perché mi sono recata ad un Cimitero. Quanto accaduto non fa di me una 35enne fascista, nazista e razzista, termini utilizzati contro di me in questi giorni. Io sono legata ai valori della mia terra e della mia Patria. Legata alla nazione e alla famiglia, che é un pilastro della società. Sono legata al lavoro, sul quale si fonda la dignità delle donne e degli uomini e legata alla politica sociale. La mia vita e la mia attività politica sono orientate al servizio di Lanuvio e di tutti i cittadini, con azioni concrete. I cittadini dalla politica cercano proprio la concretezza, perché sono stufi di polemiche e di chiacchiere. Il mio lavoro si basa sulla politica quotidiana e sulle azioni concrete, come consigliera e dirigente di Sud Protagonista, lavorando al fianco dei cittadini, per combattere la disoccupazione e la povertà. Lavoro ogni giorno – ha aggiunto Gabriella Ferrari – per onorare il mio mandato elettivo e risolvere le problematiche di Lanuvio. Avete sollevato un polverone enorme, togliendo l’attenzione dalle problematiche reali” ha concluso, prima di votare anche lei favorevolmente alla mozione e ribadire che “continuerò ad andare avanti a testa alta, visto che amo Lanuvio, amo la mia Patria e sono orgogliosa di essere italiana”.

Gabriella Ferrari e Simone Carabella
Gabriella Ferrari e Simone Carabella
Gabriella Ferrari e Simone Carabella

Anche Simone Carabella, dirigente nazionale di Sud Protagonista, e compagno della consigliera lanuvina, si é schierato al suo fianco, difendendola a spada tratta: “Esprimiamo la nostra solidarietà alla consigliera  Gabriella Ferrari.  Premesso che una visita ad una tomba di un personaggio storico non costituisce reato contro la Costituzione,  ritengo essere fortemente strumentale l’atteggiamento della sinistra che ancora rimane radicata ad una cultura novecentesca fondata sull’odio sociale. Una destra moderna, attenta al territorio e al sociale, guarda oltre, per cui invitiamo Gabriella a non cadere nella provocazione e a continuare il suo lavoro egregiamente come ha dimostrato di saper fare”. 

Lanuvio antifascista
Un gruppo di manifestanti antifascisti presenti nell’aula fino alla fine dei lavori consiliari

“Ci teniamo a ricordare che nel 2004 la città di Lanuvio è stata insignita della Medaglia d’argento al merito civile in quanto “Centro nevralgico, durante l’ultimo conflitto mondiale, veniva sottoposto a ripetuti bombardamenti ed efferate azioni di guerra, che provocarono numerose vittime civili, la quasi totale distruzione dell’abitato ed ingenti danni al patrimonio zootecnico e agrario. La cittadinanza sopportava con coraggio e dignitosa fierezza le rappresaglie e i rastrellamenti delle truppe naziste e dava testimonianza di numerosi episodi di solidarietà e di resistenza all’oppressore”.
Così la sezione A.N.P.I. Carla Capponi di Lanuvio aveva richiesto ufficialmente al Sindaco e all’amministrazione comunale tutta di prendere le distanze da quanto dichiarato dalla propria consigliera comunale, cosa che é in sostanza avvenuto proprio nella seduta consiliare di lunedì 21 gennaio, apertasi con l’ingresso in aula di Tonino De Caterini, in sostituzione della dimissionaria Miriana Leoni.

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