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VELLETRI, SALVI I LAVORATORI DEL SAN RAFFAELE

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“I licenziamenti sono stati revocati!”. Dapprima una voce, poi una notizia ufficiosa. Solo nella tarda mattinata l’ufficialità. C’è chi piange dalla gioia, chi tira un sospiro di sollievo chi, e sono in tanti, non abbassa la guardia e mira a riottenere tutto il maltolto. Al termine della riunione dei lavoratori col dotto giorgini, responsabile delle risorse umane del san Raffaele, è stata ufficialmente comunicata la sospirata revoca dei licenziamenti. Via libera già da oggi ai primi ricoveri nella struttura di Montecompatri, in attesa di conoscere le graduatorie per la ricollocazione dei lavoratori. Erano stati giorni frenetici ed ore concitate quelle che stavano vivendo i lavoratori della clinica San Raffaele, che pur se fiaccati da mesi passati invano a sperare in un’evoluzione positiva per le proprie sorti occupazionali, si sentivano ormai vicini alla svolta. Dall’incontro presso la Prefettura, cui ha partecipato anche il Sindaco Fausto Servadio, era emersa la conferma dell’apertura immediata della clinica di Montecompatri, dove diversi lavoratori prima in forza a Velletri inizieranno ad operare. Restano Per ciò che concerne la struttura sulla via dei laghi, un’apposita commissione istituita dalla Regione si occuperà di completare le dovute verifiche.  Anche il  Movimento di Lotta dei Lavoratori del San Raffaele non era dato affatto per vinto e proprio nelle ultime ore aveva fatto recapitare un’accorata lettera ai Ministeri della Salute e del Welfare. “Siamo i lavoratori del San Raffaele  di Velletri – vi si legge -: una struttura sanitaria specializzata nella riabilitazione Funzionale, che da oltre 30 anni, opera nell’ambito del territorio di Velletri e che, per motivi a tutt’oggi a noi sconosciuti la politica ha deciso di chiudere. In regime ordinario offre assistenza a 402 pazienti e vi operano circa 600 dipendenti, fra strutturati, collaboratori ed indotto. Una delibera della Regione Lazio, n° B4931 del 22 giugno 2011, ne ha decretato la chiusura ed una successiva deliberazione regionale n° 62 del 06 agosto 2011, ha disposto il trasferimento dei suddetti posti letto, in parte a Montecompatri, facente sempre parte della ASL RM H, ed in parte fra le varie Case di Cura del San Raffaele S.p.A. dislocate nella Regione Lazio. Questo che, in apparenza può sembrare il mantenimento dei livellioccupazionali, in realtà consiste in una macelleria sociale per i dipendenti che dovranno recarsi a centinaia di km da casa, con uno stipendio che, il più delle volte, non supera i 1.000 euro al mese. Priva inoltre il territorio di posti letto e quindi del Diritto alla Salute ad una città di 70.000 abitanti che, oltre alla chiusura del San Raffaele Velletri, sta assistendo al depauperamento delle prestazioni sanitarie del locale ospedale “Paolo Colombo”.  Abbiamo rappresentato le nostre ragioni, a mezzo posta, al Presidente della Repubblica; siamo stati ricevuti dalla Commissione Sanità del Senato; ci siamo rivolti alla Magistratura; alcuni di noi sono ricorsi anche ad azioni eclatanti, come l’incatenamento ai cancelli della Clinica, lo sciopero della fame ed un lavoratore si è issato su una piattaforma. Abbiamo fatto manifestazioni di piazza, una fiaccolata con la partecipazione di migliaia di cittadini, con a capo il Sindaco di Velletri ed il Vescovo Monsignor Vincenzo Apicella. Vi preghiamo allora di perorare la nostra causa, per avere chiarezza in una vicenda che presenta moltissimi lati oscuri”. Nl pomeriggio una delegazione di lavoratori sarà in consiglio comunale, visto che ora tutti si augurano che anche per la struttura arrivi presto la lieta novella: sarebbe il modo migliore per far trascorrere delle feste più serene all’intera cittadinanza veliterna

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