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LA CURA OGGI – ‘Spunti di psicologia’ della dott.ssa Camerino

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Da questo fine settimana una nuova rubrica si va aggiungere al già nutrito lotto di approfondimenti in esclusiva per ‘Castelli Notizie’. Si chiamerà ‘Spunti di Psicologia’ e sarà curata dalla dottoressa Clara Camerino. Laureata in Inghilterra presso la “City University” di Londra ha poi conseguito l’equipolenza del titolo straniero presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Dopo aver superato l’Esame di Stato e aver effettuato il tirocinio ha iniziato il percorso di specializzazione in Psicoterapia presso l’IPRa di Roma.La permanenza all’estero, oltre ad aver rappresentato una preziosa esperienza di vita, le ha permesso di apprendere e consolidare la sua conoscenza della lingua inglese tanto da poter studiare e sostenere gli esami universitari interamente in inglese durante il soggiorno a Londra. Rientrata in Italia ha quindi effettuato l’esame presso il British Council per il rilascio del Certificate of Proficiency in English (CPE) – ESOL examinations. La sua vita lavorativa verte principalmente su due pilastri: la psicologia e l’inglese.  Per quanto riguarda la prima di occupa da libero professionista, di psicoterapia individuale presso il suo studio privato, rivolta a qualsiasi fascia d’età e tipologia di problematica. Il modello psicoterapico che utilizza si concentra sull’individuo e sulla sua storia personale, cogliendo le peculiarità caratteriali e le tonalità emotive che lo contraddistunguono, in modo che ogni percorso psicoterapico possa portare al cambiamento attraveso una profonda comprensione e consapovelizzazione di sè.  Allo stesso tempo la Camarino opera anche nelle scuole attraverso la gestione di sportelli di ascolto e progetti di formazione ed intervento relativamente a problematiche di carattere psicologico. La sua padronanza della lingua inglese che la rende a tutti gli affetti bilingue, le consente di occuparsi di sostegno didattico in inglese, di traduzioni professionali e di corsi di lingua individuali o di gruppo.

 

LA CURA OGGI – di Clara Camerino

Le origini per cui nel linguaggio comune si è sedimentata l’idea per cui la malattia, che sia mentale o corporea, sarebbe un’alterazione di quell’ordine determinato che chiamiamo “salute” risalgono all’esigenza sempre viva di spiegazioni certe laddove la paura fa da padrona. La certezza del resto è sempre stata associata ai concetti di dimostrabilità e causalità che rimandano a loro volta al tema della prevedibilità e del controllo, strategie caratteristiche di gestione dell’ansia e della paura. Cosi come avvertendo i sintomi di un’influenza incipiente ci esprimiamo con “qualcosa non va”, il riferimento è all’incepparsi nello scorrimento “normale” degli ingranaggi del nostro corpo. Alla base vi è una visione di senso comune conforme ai canoni della medicina occidentale che, sulla base di una precisa sintomatologia, identifica il tipo di malattia o disturbo che ci affligge. La medicina ha pertanto a che fare con il corpo fisico che è scrutabile e misurabile, lasciando fuori qualsiasi traccia della soggettività che abita il corpo. Forse solo nella sua modalità “preventiva” il medico lavora sull’uomo entrando la sfera della soggettività e da indicazioni che concernono la vita dell’individuo come fare più sport o intraprendere una dieta più “salutare” . Tale approccio conoscitivo ha reso ardua l’impresa del riconoscimento della malattia mentale come tale: il malato mentale non presenta difatti sintomi riducibili ad uno squilibrio organico. 

Prima di poter diventare “pazza”, la persona con un disturbo psichico ha dovuto attendere il XVII secolo perchè fino a quel momento era considerata indemoniata. Con il positivismo ottocentesco, con le nuove ricerche mediche sul cervello e con la tendenza riduzionista che animava tale movimento, la malattia mentale diviene una malattia del cervello e tecniche come l’elettro-shock lo strumento privilegiato di cura. La mancanza di un substrato scientifico ha fatto si che le discipline interessate al mentale diventassero il bersaglio di numerose critiche e di scetticismo da parte dei sostenitori del metodo scientifico mettendo coloro che studiavano la mente nella posizione di continuare a lottare per acquistare maggiore credibilità. Oggi si parla di approccio multidiciplinare del sistema di cura all’interno del quale ruotano diverse professionalità e competenze al fine di restituire dignità alla persona che porta il sintomo e dove la malattia sia fisica che mentale viene intesa come una reale e diversa modalità di essere al mondo e pertanto neppure definibile come “malattia” . Ogni professionista, pur muovendosi nel suo ambito di conoscenza, ha il compito di mettersi in ascolto, libero da qualsiasi schema teorico, al fine di rendere comprensibile, senza interpretarli o tanto meno analizzarli, i vissuti del malato e del suo progetto di vita.

Galimberti, fenomenologo contemporaneo, nel suo libro Il Corpo spiega che il concetto di malattia è diventato oggetto specifico di quel saper medico che conferisce al corpo del malato il ruolo di supporto di quella nuova realtà che il sapere medico ha prodotto: la malattia. Pertanto “….lo sguardo medico non incontrerà il malato ma la sua malattia e nel suo corpo non legge una biografia ma una patologia…..” (Galimberti, 2003).  Che cosa accade invece nel momento in cui il professionista e il paziente incontrandosi, parlano? Esistono degli strumenti di validazione per ciò che asseriscono? Una cosa è certa: l’orizzonte di conoscenza aperto all’incontro tra due uomini eccede l’ambito clinico investendo sfere di natura antropologica, sociale e politica Il terreno su cui si muovono un medico o uno psicologo è quello dell’esperienza degli altri uomini dove nessun strumento risulta più delicato e sensibile del proprio vissuto. Esso apre un campo di possibilità applicative infinite ovvero quello delle risonanze emozionali altrimenti destinate ad essere categorizzate come sintomi e sindromi. In quest’ottica, la cura, spiega Bruno Callieri, è più un cammino nell’ombra che un’esposizione alla luce violenta

Dott.ssa Clara Camerino – Psicologa e Psicoterapeuta

cel.3389467155 – email: cl.camerino@gmail.com

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