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SAN RAFFAELE, PIOVE SUL BAGNATO, A RISCHIO 800 LAVORATORI

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Piove sul bagnato sul fronte del San Raffaele di Velletri. Eravamo rimasti alla mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale veliterno, nella quale si impegnava l’Amministrazione comunale ad intraprendere ogni azione per far rispettare il verbale d’istanza sottoscritto il 26 ottobre, lo stesso in cui si intimava di effettuare la verifica dell’idoneità della struttura, in assenza della quale mantenere funzionante la struttura. Ora, invece, cosi come sta avvenendo per l’Idi ed il San Carlo anche il San Raffaele ha comunicato di non poter far fronte al pagamento di stipendi e tredicesime ai dipendenti, oltre a non poter garantire il saldo dei debiti contratti coi fornitori. Allo studio persino una procedura di licenziamento collettivo per 800 dipendenti e collaboratori del gruppo. In un contesto del genere, cosi come espresso dal segretario regionale della Fials Confsal, Gianni Romano, in seguito a un serrato colloquio con le rappresentanze sindacali dell’azienda, “c’è il rischio che il San Raffaele si trasformi in una bomba ad orologeria per 800 dipendenti. Per costoro infatti oltre allo spettro di un licenziamento, per il mese corrente ancora non è disponibile né stipendio né tredicesima: le casse aziendali sono vuote e all’appello mancano 500 milioni di euro che la Regione Lazio deve al San Raffaele per prestazioni sanitarie ormai erogate da tempo. Il 15 dicembre se non interverranno fatti nuovi, il primo gioiello che chiuderà totalmente i battenti sarà la clinica di Velletri, che a differenza di quanto è avvenuto per la fondazione Santa Lucia alla Ardeatina, sta ancora aspettando un pronunciamento della commissione nominata dalla Regione per decidere se la struttura è accreditabile per le terapie riabilitative”. “La Società San Raffaele – aggiunge Romano – in questo stato di crisi che perdura da mesi per carenza di liquidità da parte dell’erario regionale, rischia di dover chiudere tutte le cliniche del Lazio con una ricaduta drammatica sia per l’offerta socio assistenziale, sia per la risoluzione di contratti di lavoro che metterebbero in ginocchio centinaia di famiglie. E’ ora infatti che la Regione – precisa Romano – si prenda le proprie responsabilità e primo fra tutti il presidente Polverini anche in qualità di commissario ad acta e provveda al pagamento delle prestazioni sanitarie e dica chiaramente le sue intenzioni sul futuro della sanità convenzionata”. “La prossima settimana il consiglio regionale sarà convocato per lo studio della manovra finanziaria del Lazio e l’approvazione del bilancio corrente. Non c’è sede migliore per svincolare i 500 milioni di euro e pagare i debiti”.

E a tal proposito – termina Romano – la nostra organizzazione ha chiesto un incontro urgente per sbloccare i pagamenti e ottenere il posticipo della chiusura della clinica di Velletri. In caso contrario siamo pronti con le rappresentanze sindacali a organizzare per le feste natalizie una grande manifestazione per sollecitare il presidente Polverini a dare, una volta tanto, risposte chiare ai lavoratori della società San Raffaele”.

Risposte che aspettano con ansia anche le migliaia di veliterni e cittadini dei paesi limitrofi, che vedono messo a repentaglio il proprio diritto all’assistenza sanitaria. Dopo un Ospedale declassato, una clinica Madonna delle Grazie che potrebbe vedersi sfilati diversi posti letto, una chiusura del San Raffaele sarebbe una botta troppo grande per un territorio così vasto e popoloso. Che il Santo Natale accresca il lume della ragione in chi sarà chiamato al pronunciamento definitivo di una questione che riteremmo alquanto grottesca se non fosse drammaticamente vera.

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