FLASH – GESTIONE ACEA, LA CONDOTTA PERDE E L’UTENTE PAGA

perdita

di Maria Lanciotti

Noi di Velletri – ma il discorso può essere esteso a tanti altre realtà dei Castelli Romani, a partire da quelle limitrofe – siamo i migliori clienti di Acea Ato 2. Con noi Acea campa di rendita. Le nostre condotte sono tutte una falla e le perdite idriche sono la delizia di Acea. Ogni intervento (che non è mai pronto) costa 500 euro e c’è chi dice che le riparazioni le fanno con lo scotch, ma certo sono solo battute di gente alla buona, fatto sta che durano il tempo di un amen e l’acqua riprende a scorrere sempre negli stessi punti, più abbondante di prima.

Tant’è che la gente ormai ci ha fatto l’abitudine e non ci fa più caso. Ma l’utente se ne accorge quando arriva la bolletta che qualcosa non va, perché lui tutta quell’acqua lì non l’ha mai consumata. Il cittadino informato sa che le perdite sono addebitate agli utenti e così la riparazione del guasto (che come si è detto non è mai definitiva) e oltre che reclamare a vuoto tenta di correre ai ripari. Così fa il numero verde di Acea e segnala la perdita, che non sta sotto casa sua ma ha visto magari passando per strada, perché sa che ‘qui o là sempre noi la dobbiamo paga’.

Il cittadino deve avere pazienza e dev’essere cocciuto come un mulo per spuntarla. Fatto il numero, si mette seduto comodo e attende. Musichetta vivace, voce femminile neutrale che ogni 50 secondi raccomanda ‘attendere prego, un nostro gestore sarà al più presto a vostra disposizione’ e alla fine dopo 15 minuti di questa solfa ti viene passato l’operatore. Buongiorno, buongiorno, e segnali la perdita, fornisci dettagli, rispondi diligentemente a tutte le domande, dai il tuo nome e recapito e ti senti finalmente dire: “mando subito la segnalazione”.

A quel punto hai fatto il tuo preciso dovere e speri che pure gli altri facciano il loro, compresa la cittadinanza che non dovrebbe delegare tutto a tutti, ma essere più attiva e informata nel suo stesso interesse. E aspettando che arrivino i soccorsi entro almeno le prossime 24 ore, ti fai una bella bevuta di acqua all’arsenico, acqua che paghi per buona come quella che si perde in mille rivoli per la felicità di Acea, che spadroneggia indisturbata arrivando a voler svendere l’acqua manco fosse sua. 

 

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