Attualità

Gettano detersivo nella fontana: moria di pesci rossi a Velletri

fontana

di Daniel Lestini

Ahi voglia a parlare di bene comune, a prodursi in dotte disquisizioni, allestire tavole rotonde od infarcire programmi politici di tante buone intenzioni, tutto edulcolorate ad uso e consumo del prono elettore. Tanti ghirigori che rimangono pie intenzioni se poi accadono certe cose.

Diranno che è stata una delle proverbiali ragazzate di qualche giovanotto annoiato. Una di quelle per i quali i nostri opinionisti col vizietto da sociologi farebbero a gara per trovare dei plausibili, in una schiera di parole gettate al vento alle quali umilmente affianchiamo anche le nostre. Prima di arrovellarci in ulteriori tesi l’abc del mestiere vuole che si faccia menzione dell’accaduto, fermo restando che di esempi ve ne sarebbero a iosa, disseminati lungo le nostre strade, teatro quotidiano di uno sfregio che si compie ininterrotto tra l’indifferenza di tanti e lo sdegno di pochi. Pensiamo a quei pesciolini rossi, che nella notte tra un sabato e una domenica qualsiasi, di un luglio accaldato come tanti, hanno esalato quell’ultimo respiro. A quei pesciolini che invece di un’acqua torbida si sono ritrovati ad inalare la schiuma che qualche scellerato buontempone ha provocato immettendo nell’acqua uno shampoo o un detersivo qualsiasi.

Una bravata notturna, per molti, di quelle che si fanno dopo aver alzato il gomito o fumato qualcosa che non si dovrebbe, magari per compiacere il proprio ego distruttivo o dare una prova di ambigua virilità comportamentale ad una ragazzetta pronta a bearsi delle nefandezze del proprio ‘uomo’. E qualcuno avrà pure sghignazzato dinanzi alla scena che si è presentata agli occhi dei primi passeggiatori domenicali, ritrovatisi al cospetto di quella fontana che fa bella mostra di se nel giardino delle camelie, incastonato tra il Corso della Repubblica e Via Pia, li dove diversi anni fa sorgeva il celeberrimo ‘baretto di vetro’.  Una fontana schiumosa, specchio fedele di un’estate annacquata, in cui una bella lavata sarebbe auspicabile, sperando che deterga la dura scorza di schiere di uomini intorpiditi e riporti splendore laddove un alone di sporcizia sembra aver annerito persino le anime di cittadini in cui l’educazione civica e l’attaccamento alla città sembrano memorie ingiallite di tempi ormai andati.  

 
Più informazioni
commenta