POLITICA

Albano – Borelli e le intercettazioni: “non ho nulla da nascondere!”

massimiliano

L’INTERVISTA – FILO DIRETTO CON…Massimiliano Borelli

di  Stefano Corradi

 

Il presidente del consiglio di Albano, Massimiliano Borelli

Massimiliano Borelli è il Presidente del Consiglio comunale di Albano. All’ultime consultazioni è stato il candidato Consigliere con il numero più alto di preferenze, che gli sono valse per sedere sulla poltrona più importante, dopo quella del Sindaco, a Palazzo Savelli. Tra onori e oneri che una carica così importante più avere, negli ultimi giorni è stato attaccato da dal Consigliere Nabil Cassabgi (La Fenice) che lo ha accusato, con trascrizioni alla mano, di un colloquio avuto con il primo cittadino Nicola Marini e un’imprenditrice locale. Gli abbiamo posto qualche domanda per dar modo di chiarire la sua posizione.

 

Presidente Borelli, si è da poco concluso un Consiglio comunale lungo, articolato e complesso…

“Aggiungerei anche delicato. Come del resto è ogni discussione che riguarda il bilancio comunale”.

 

Lei è al secondo anno e mezzo alla guida dell’assise comunale: in quale clima, a suo giudizio, si è svolta la discussione?

“C’è stato un dibattito acceso, come spesso accade, ma tutti i consiglieri hanno potuto argomentare serenamente i punti all’ordine del giorno. Alla fine è stato approvato un bilancio rigoroso, estremamente deficitario a causa dei tagli da parte del Governo, ma a mio parere equilibrato perchè non va a toccare i servizi essenziali per i cittadini”.

 

C’era molta attesa per l’appuntamento di fine agosto e i motivi erano diversi: primo fra tutti il ritorno da consigliere comunale dell’Assessore regionale Marco Mattei nella città di cui è stato Sindaco. Si è fatto un’idea delle ragioni che lo hanno spinto a questa decisione?

“Ritengo compito della politica dibattere su questo argomento, non della presidenza che ha altri ruoli e altri compiti. La presenza del consigliere Mattei ha certamente offerto ulteriori spunti alla discussione, spunti che non sono mai mancati anche negli interventi del consigliere Orciuoli che ringrazio per il lavoro svolto”.

 

Il consigliere Nabil Cassabgi ha più volte interrotto lo svolgimento dell’assise per prendere la parola riguardo ad una presunta registrazione di una conversazione che riguarderebbe lei, il Sindaco e due imprenditrici. Il consiglio comunale ha dovuto votare l’espulsione di Cassabgi. Quanto episodi del genere influiscono negativamente sull’immagine della politica cittadina?

“Certamente non è mai piacevole espellere dall’aula un consigliere comunale, qualunque sia l’appartenenza politica. Purtroppo ciò accade, per regolamento, quando si impedisce reiteratamente lo svolgimento dei lavori. Quante volte infatti ci è capitato di assistere a scene di Deputati e Senatori accompagnati all’esterno dell’aula? Rispettare le regole significa rispettare l’istituzione, l’aula e ciò che rappresenta, cioè tutti i cittadini”.

 

A Palazzo Madama o a Montecitorio però non intervengono i Carabinieri per allontanare un Onorevole, cosa che invece è accaduta poi nel pomeriggio quando il consigliere Cassabgi è tornato interrompendo nuovamente i lavori ed occupando la Sala Nobile.

“L’intervento delle forze dell’ordine è stato necessario per via esposto poc’anzi. Purtroppo sono stati testimoni i cittadini presenti e quelli che seguivano i lavori del consiglio tramite la diretta radio del Comune. Preferirei però non commentare ulteriormente una questione che rappresenta parte dei di un Consiglio comunale che si è comunque svolto in maniera ordinata e nel rispetto delle parti”.

 

Resta comunque il fatto che le accuse che le vengono mosse parlano di presunti illeciti…

“La interrompo subito. Stiamo parlando di trascrizioni apparse su Facebook  e, onestamente, per quanto usi tantissimo questo social network, ne sono venuto a conoscenza solo perché sono state protocollate a tutti i consiglieri comunali. Ho letto quanto riportato anche se ricordo perfettamente quell’incontro e il tenore della discussione. Non ho nulla da giustificare semplicemente perché non ho nulla da nascondere, tantomeno da temere. Il mio legale è al lavoro perché ho proceduto a tutelare la mia persona. Preferisco non andare oltre anche perché chi mi conosce sa chi sono, i valori che mi guidano nel ricoprire questo ruolo ed il rispetto che nutro per la comunità che rappresento: questa è la cosa più importante e gratificante per me”.

 

Le si potrebbe però imputare che ha atteso fino ad ora per chiarire la sua posizione.

Ho atteso fino ad ora per parlarne semplicemente perché da quando sono terminati i lavori del Consiglio comunale ad oggi, lei è stato il primo giornalista a farmi una domanda sull’argomento. Tutto qui.

 

 

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