POLITICA

Ampie rassicurazioni sulla qualità dell’acqua nel territorio di Albano

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Dopo le ampie rassicurazioni che vi avevamo già fornito attraverso le parole del Presidente del consiglio comunale di Albano, Massimiliano Borelli (LEGGI QUI), arrivano nuovi dati a suggello della potabilità dell’acqua sul territorio di Albano. I valori trasmessi dall’Arpa Lazio, infatti, sono ovunque al di sotto dei limiti previsti dalla legge. Valori che si tengono costanti ormai da più di un anno.

“Albano è in perfetta linea con quanto stabilisce la legge – afferma con orgoglio il sindaco Nicola Marini -. I valori di arsenico, fluoruri e vanadio sono ovunque ampiamente al di sotto dei limiti, grazie alla programmazione e agli investimenti infrastrutturali portati avanti insieme ad Acea Ato2 negli ultimi anni. In particolare, tramite la centrale di Santa Palomba, abbiamo messo in rete l’acqua di Roma, notoriamente un’acqua di qualità. Non c’è quindi alcun allarme per la nostra città, anzi i cittadini possono stare tranquilli e utilizzare l’acqua senza problemi. I dati Arpa, unica agenzia di certificazione, ce ne danno conferma. Dati pubblicati sul sito istituzionale, così come fatto in passato, per poter dare a tutti i cittadini la possibilità di conoscere personalmente lo stato dell’acqua”.

Per fare il punto della situazione, ed in particolare per quanto concerne la presenza di arsenico e fluoro nelle acque del comune di Albano, si deve partire dall’analisi delle fonti di approvvigionamento della risorsa nei periodi recenti. La presenza dei metalli nell’acqua di questa zona è determinata proprio dalla natura vulcanica del territorio. Inoltre, lo sfruttamento della falda, dovuto alla pesante spinta antropica e alla modifica delle superfici che ne è conseguita, il convogliamento delle acque meteoriche in fogna e la cementificazione hanno contribuito ad innescare un processo di impoverimento della falda stessa con un duplice effetto: lo squilibrio del bilancio idrico (ormai da tempo documentato), da un lato, che ha determinato l’abbassamento dei livelli di falda con evidenze macroscopiche come quelle del livello del lago Albano, la diminuzione dei volumi di acque disponibili e l’aumento delle profondità di pesca dei pozzi, dall’altra, che determinano una presenza maggiore di inquinanti nella matrice.

“Tutto questo nel corso degli anni – spiega l’assessore all’Ambiente Claudio Fiorani – ha reso necessario intervenire pesantemente sulla struttura stessa della rete, portando acqua da fuori del bacino. La natura calcarea delle acque esterne garantisce l’assenza di metalli inquinanti e fa sì che Albano sia fuori dall’emergenza idrica di cui alcuni comuni dei Castelli romani soffrono ancora”. Le acque comunali sono comunque costantemente sottoposte a controlli da parte degli organi preposti (Arpa, Asl e Acea stessa) come si evidenzia  dalle recenti comunicazioni avute in merito ad un presunto sforamento di alcuni valori all’interno di una struttura privata (come si evince dai dati Arpa in allegato), che sono stati causati dall’utilizzo di un pozzo privato. Il sindaco è prontamente intervenuto con un’apposita ordinanza che impedisse l’uso del pozzo e ripristinasse l’utilizzo dell’acqua pubblica. 

 

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