Cultura

Rocca di Papa – ‘I fruscii nel silenzio’ di Rita Gatta incantano la platea dell’aula consiliare roccheggiana

I relatori

di Emanuele Cammaroto 

Dimmi chi frequenti e saprò chi sei! Questo vecchio adagio è quanto mai valido per Rita Gatta; e lo è ancora nella sua declinazione speculare: se conosci Gatta, non ti puoi stupire se alla presentazione della sua seconda fatica in lirica, trovi la sala piena e ti trovi immerso in un’energia, che non hai alcuna voglia di tagliare, bensì desideri lasciarti avvolgere ed annegare.

Venerdì 5 gennaio, la sala consiliare del comune di Rocca di Papa ha vissuto un’innaturale esperienza per un “luogo” della politica. Lì dove le opinioni si scontrano, sono stati risvegliati i silenzi che innaffiano l’anima, che gli spiriti sensibili trasformano in emozioni. Rita Gatta, roccheggiana doc, è uno spirito capace di trasformare i suoi silenzi in parole aduse a colpire i sensi ed oltre i sensi. La sua famiglia, i suoi affetti, i suoi ricordi, la sua quotidianità sono l’oggetto delle sue riflessioni; così come la famiglia, il lavoro, l’amicizia sono il suo mondo. E il suo mondo vive nelle sue riflessioni e si trasformano in lirica; le liriche parlano del suo mondo: paradigma banale forse, ma di non così semplice applicazione.

Il frutto del mondo di Rita è riassunto proprio nell’energia che si avvertiva in quell’agorà politico, nella stima che si leggeva nei visi di chi ha partecipato alla presentazione del libro, nella capacità della poetessa di coinvolgere nelle sue riflessioni i tanti altri spiriti sensibili, gli artisti che hanno accompagnato ogni poesia con un disegno. Se questa è Rita Gatta, non ti puoi sorprendere se a presentare il suo libro siano disponibili personalità del calibro di Aldo Onarati, di Franco Campegiani e lo stesso sindaco della cominità roccheggiana. E così non sorprende che proprio il Primo cittadino, Pasquale Boccia, abbia esaltato le qualità pubbliche e professionali della docente Gatta; che il noto poeta e critico Onorati, non presente per un improvviso ricovero in ospedale, abbia sottolineato nella prefazione del libro sia le capacità artistiche che tecniche della poetessa Gatta, abile nell’uso della metrica; che lo scrittore e filosofo Campegiani abbia enfatizzato la capacità della donna Gatta di utilizzare la poesia per rappresentare la realtà, perché, rafforza il relatore: “… la poesia occorre alla realtà, come questa a quella”.

Significativa ancora la testimonianza di Armando Guidoni, direttore di Controluce, che, nella sua veste di editore, ha elogiato l’autrice, per essere così naturalmente in perfetta sintonia con la linea guida della casa editrice, nell’aspirazione di rappresentare la realtà senza scadere nella volgarità di uno pseudo realismo. A mantenere sempre viva l’atmosfera durante il convivio, l’elegante opera mediatrice di Anna Brandari, che con tempismo ha alternato gli interventi con la lettura di alcune poesie, affidata al cullante timbro di Alfredo Piacentini.

Fruscii del silenzio”, questo il titolo della raccolta di poesie. Oltre cento che raccontano la vita, la famiglia, l’amicizia. Brani, come afferma Campegiani, che accendono emozioni, lasciandole a volte aperte alla sensibilità di chi legge, mentre, altre volte, esplodono secondo la visione di chi scrive. Una spiazzante semplicità quella di Rita Gatta; una rappresentazione della vita, da godere in solitudine, nel frusciante silenzio della pagine che si sfogliano.

 

di Emanuele Cammaroto

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