POLITICA

Trivelloni sull’Impianto di Compostaggio rassicura gli abitanti dell’ex c.da Lazzaria e annuncia: “mi batterò per una stazione ferroviaria sulla Roma-Napoli”

IMG_8447

E’ stato ancora grazie alla volontà e alla intermediazione di Gianluca De Felice, titolare dell’azienda ‘Frutti Felici’, che nel tardo pomeriggio di lunedì 14 gennaio si è tornato a parlare dell’Impianto di Compostaggio per la digestione anaerobica dei rifiuti che, il condizionale è d’obbligo, dovrebbe sorgere nell’ex contrada Lazzaria.

Proprio nell’azienda di De Felice il Comitato contro l’Impianto ha incontrato Lamberto Trivelloni, candidato al rinnovo del consiglio regionale nelle fila dell’Udc, e il dottor Natale Di Belardino, in odore di candidatura a Sindaco della Città di Velletri.

Un Comitato battagliero e mai domo quello che, forte delle istanze raccolte dal dettagliato studio dell’agronomo Edoardo Corbucci, ha ribadito ‘forte e chiaro’ il proprio ‘no’ all’impianto. Se Trivelloni e Di Belardino hanno provato in qualche modo a smussare gli angoli della contesa, ribadendo l’importanza di un impianto del genere, i cittadini hanno elencato tutta la serie di ‘brutture’ che, a loro dire, hanno già subito, partendo dalla ‘Discarica’ per arrivare al ‘Canile’.

“Se la raccolta differenziata e il successivo riutilizzo della frazione umida dei rifiuti solidi urbani risulta un obiettivo che tutte le amministrazioni dovrebbero perseguire – ha ammesso Lamberto Trivelloni – il progetto approvato a Velletri, da quanto emerge da uno studio approfondito, sconta al momento una serie di criticità apparentemente insanabili. Il compostaggio di qualità – ha aggiunto il candidato uddiccino – è da sostenere, in quanto non è inquinante e dà occupazione, oltre ad abbassare le bollette per la tassa sui rifiuti, ma è chiaro che nella zona individuata è di difficile attuazione”.

Ad enunciare le svariate problematiche, oltre a De Felice, c’ha pensato il dottor Corbucci: “nella relazione progettuale non si fa alcun riferimento all’inquadramento paesaggistico dell’area nella quale dovrebbe sorgere l’impianto. Si tratta infatti di una porzione di territorio classificata nel PTPR (Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio) come ‘Paesaggio agrario di rilevante valore’; per questo tipo di classificazione la disciplina regionale che definisce le azioni e le trasformazioni possibili, oltre agli obiettivi di tutela, prevede che non siano consentite nuove realizzazioni per servizi pubblici generali, non siano compatibili nuove realizzazioni per strutture produttive industriali e nuove realizzazioni per discariche. A ciò si aggiunga che circa la metà della superficie destinata alla realizzazione dell’impianto ricade nella Fascia di Rispetto di un corso d’acqua costituito da un ruscello, nella quale sussiste un vincolo di inedificabilità che non può essere intaccato. Come se non bastasse l’intera area confina con una porzione di territorio classificato come Parco Archeologico e Culturale che rappresenta un ulteriore aspetto di pregio della zona. A tutte queste considerazioni si aggiunga l’impatto  sull’ambiente e sulle produzioni agricole di un territorio storicamente votato all’attività terriera, nel quale non ci si è neppure presi la briga di valutare il progetto dal punto di vista della viabilità. Sull’utilità dell’impianto di compostaggio in se per se – ha aggiunto Corbucci – davvero nulla da dire, ma il progetto approvato in Comune è davvero improponibile. Hanno pensato ad un parallelepipido di cemento che rappresenterebbe un autentico delitto dal punto di vista paesaggistico ambientale, senza considerare che non vi confluirebbe solo la differenziata, ma anche una parte di indifferenziato e, persino, di fanghi. In un contesto del genere – ha concluso – non si sa neppure che fine farebbero gli scarti…”.

Furenti alcuni membri del Comitato, che non hanno voluto neppure sentir parlare di eventuali adeguamenti nel progetto: “l’impianto nella nostra terra non lo vogliamo – hanno ribadito in coro -. Oltretutto finirebbe per deprezzare ancor di più il valore dei nostri possedimenti, oltreche peggiorare la qualità dei nostri raccolti”. 

“La priorità assoluta della coalizione guidata da Natale Di Belardino – ha rimarcato Nino Lattanzio, segretario cittadino dell’Udc – sarà protesa verso la salvaguardia dei servizi sanitari. Ma al secondo posto vi sarà certamente la tutela del territorio, visto che andranno trovate tutte le soluzioni per agevolare il progresso e creare sviluppo, senza tuttavia generare cittadini di ‘serie A’ e di ‘serie B'”.

“E’ ora di incentivare cambiamenti ecologicamente compatibili”, ha aggiunto subito dopo Lamberto Trivelloni, che si è poi lasciato andare alla promessa di cavalcare l’onda di un’ambizione mai tramontata: quella di “una stazione ferroviaria a Velletri, sulla linea Roma-Napoli, con un parcheggio da centinaia e centinaia di posti, che darebbe nuove opportunità di collegamento per i tanti pendolari”.

Più informazioni
commenta