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L’appello della signora Nina: “mio marito è gravemente malato, fategli vedere la Madonna”

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LA SIGNORA ANGELA, LA VEGGENTE DELL’ACQUA DONZELLA DURANTE UN’INTERVISTA ALLA RAI

“Apriteci quella sbarra!”. E’ un’esortazione accorata, sperando che tocchi le corde delle istituzioni, quella che i fedeli del Gruppo di Preghiera dell’Immacolata Concezione fanno ai vertici amministrativi veliterni. La sbarra è chiaramente quella che si frappone sul percorso verso la Fonte dell’Acqua Donzella, lì dove dall’ottobre del 2010 ad oggi, secondo il racconto di alcuni veggenti, si susseguirebbero con cadenza mensile delle apparizioni mariane. 

Il Gruppo lancia un nuovo appello verso un’apertura ragionata, “legata quantomeno agli appuntamenti del 1° del mese, giorno in cui la Vergine Maria appare agli occhi della signora Angela”. Il tutto per consentire il transito ai disabili e ai tanti malati che vorrebbero accorrere verso la fonte, in cerca di un momento di preghiera e raccoglimento. Tra i tanti appelli ospitiamo quello della signora Nina, il cui marito 50enne è malato di SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, conosciuta anche come “Morbo di Lou Gehrig”, una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria, inibendola totalmente. “Nelle precedenti occasioni – ha riferito – MIchele ha voluto essere trasportato al cospetto della Madonna per pregarla insieme a noi. Ultimamente è stato ricoverato e sta facendo la Peg (Gastrostomia endoscopica percutanea) e quindi non può più essere trasportato con la macchinetta elettrica di Pasquale, il nostro nonno dal cuore grande”.

“E’ per questo – ci fa sapere Sandro Mancinelli, uno dei factotum del gruppo – che la signora si è rivolta anche al capitano della Polizia Locale, di modo da rendere pubblico il proprio disagio e cercare una soluzione ai propri problemi. Il marito vorrebbe in ogni modo andare lissù a pregare, ma in queste condizioni si rischia che non potrà più farlo, e come lui anche tanti altri fedeli”. 

A quanto pare si vocifera di possibili soluzioni per gli altri giorni del mese, ma non per il primo, quando il via vai di fedeli è impressionante. “Eppure – continua Sandro, sperando che il proprio appello venga accolto – quando andiamo in processione verso la fonte notiamo sempre transitare diverse macchine. Il paradosso è che chi riempe l’auto di legna può transitare e dei fedeli disabili o gravemente malati non possono farlo, sebbene per motivi di fede”.

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