CRONACA

Ladri di rame folgorati da una scarica di 20mila volts. Intanto una coppia finisce in manette

rame

Una giovane coppia di bulgari è stata arrestata ieri pomeriggio dai carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo. I due coniugi, da anni domiciliati ad Ardea, sono stati sorpresi mentre tentavano di allontanarsi a bordo della loro autovettura dallo stabilimento di una tipografia dismessa di Cecchina: avevano da poco rubato circa 4 quintali di fili elettrici da cui ricavare rame. Prezioso metallo, questo, che al mercato nero può fruttare anche cinque euro al chilogrammo.

Peccato, però, che i due consorti non si fossero accorti che parte delle matasse fuoriusciva dai finestrini della macchina: per i militari non è stato difficile capire, quindi, che i due avessero da poco perpetrato un furto e così dopo aver accertato l’ammanco i due stranieri sono stati ammanettati con l’accusa di furto aggravato.             

Nell’occasione gli arrestati sono stati anche proposti per l’allontanamento dal territorio nazionale. 

Il fatto è avvenuto proprio in coincidenza col ritrovamento di due cadaveri all’interno di una cabina elettrica sulla Pontina Vecchia, nel comune di Pomezia. La macabra scoperta è stata fatta grazie ad una telefonata anonima e tra le ipotesi in piedi vi è proprio quella che i due siano rimasti folgorati mentre cercavano di rubare del rame o di allacciarsi abusivamente alla rete elettrica. Un tecnico dell’Enel ha misurato la corrente elettrica, che è risultata superiore a 20mila volts, tanto che neppure i Carabinieri sono potuti entrare nel fondo del magazzino per paura di rimanere a loro volta folgorati. 

 

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