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Il Verbo della Domenica – Lo Spirito che consola, mentre quei mascalzoni…

pentecoste-09

Dal Vangelo secondo Giovanni, cap. 14,15-16.23-26 – a cura di Don Gaetano Zaralli

 

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v`insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

 

COMMENTO

 

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.

 

L’amore e i comandamenti sembrano non andare d’accordo: l’amore segue la via della gratuità, il comandamento, al contrario, sembra privilegiare il vicolo chiuso dell’obbligo. Ma, se il comandamento è quello dell’amore, la correzione è bella e fatta: non ci sono più vicoli ciechi, né imposizioni assurde, ma solo risposte libere ad un invito pregno di cose buone.

L’amore genera l’unione mistica di Gesù con Dio nel mistero incomprensibile di una intimità di cui la stessa creatura potrebbe far  parte. Se l’uomo, dunque, è disposto ad amare, senza fare del suo cuore un contenitore di illusioni, si avvererà la promessa: “Verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

 

Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v`insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

 

Lo Spirito Santo è un mistero che la mente umana cerca di rincorrere in mille modi con la pretesa di capirci qualcosa. Quando si pensa di avere in pugno la soluzione, tutto di nuovo scivola come anguilla tra le mani nella libertà di chi rifiuta l’imbrigliatura degli schemi e i limiti della razionalità. Perciò il voler fare un discorso chiaro ed esaustivo sullo Spirito Santo è pura illusione.

Ci sono delle congreghe che  portano i propri adepti a lasciarsi possedere dallo Spirito fino al punto di farli vaneggiare in un clima di assoluta assenza di autodeterminazione e di normale rettitudine. In quelle riunioni è come un ubriacarsi di chiacchiere, è come un voler rinunciare alla propria coscienza e alla conoscenza, tanto da lasciarsi andare anche fisicamente tra le braccia di chi con abilità straordinaria manovra la seduta.  In quelle esperienze di piccole o grandi folle domina, purtroppo, la presenza di gente fragile che si lascia condurre per mano supinamente.   A capo di quelle folle, piccole o grandi che siano, possono esserci dei mascalzoni e, se sono preti, sono dei preti mascalzoni, almeno che non abbiano un tale grado di stupidità da non rendersi conto del danno che fanno a chi si affida totalmente alle loro acrobazie mistiche.

E’ mascalzone chi imbroglia il prossimo illudendolo, è mascalzone quel prete che, pur di soddisfare le proprie voglie di potere e le carenze affettive di cui soffre, si crea attorno un nucleo di persone che nel sudaticcio salone si agitano, si toccano, si esaltano, e pregano con sospiri e invocazioni ansimanti, e si eccitano a vicenda in un  godimento che raggiunge  il massimo di intensità in una specie di generale pulsazione sessuale… E quello è il miracolo!… Quello è lo Spirito Santo.

Lo Spirito Santo “insegna” e desidera che gli alunni abbiano una mente sempre presente a se stessa  e una volontà capace di decidere.  I fanatismi e le ubriacature  di cui spesso si nutrono certe frange di carismatici sono il contrario della vitalità creativa, questa sì, prodotto tipico e originale di uno Spirito Autentico.

Lo Spirito Santo “ricorda” che non è cristiano sottrarsi alla realtà della vita di tutti i giorni, ingerendo false promesse e strane bevande che esaltano la mente al solo annusarle. 

 DON GAETANO ZARALLI

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