PAOLO FELCI
C’hanno creduto e sperato, fino in fondo, aggrappandosi a delle interpretazioni di una legge troppo lacunosa in quei meandri in cui lascia troppo spazio alle singole interpretazioni. Nulla da fare per CasaPound e sospiro di sollievo all’interno del Popolo della Libertà: l’ultimo seggio consiliare che andrà a completare il nuovo Consiglio comunale di Velletri resta infatti appannaggio di Gianni Cerini, com’è stato fin dai primi calcoli del post voto. Non ci sarà Paolo Felci, candidato sindaco di CasaPound, che pure aveva a lungo sperato che il riconteggio delle schede contestate gli schiudesse le porte della rappresentanza consiliare.
I perchè è lui stesso ad esternarli, non senza mancare di sottilineare che l’impegno politico non verrà certo sbiadito da quanto accaduto: “dopo un’ errata interpretazione, dovuta anche alla non chiara spiegazione, del metodo d’Hondt per l’attribuzione dei seggi, accettiamo il risultato elettorale, che purtroppo, non ci vede presenti tra gli scranni del consiglio comunale. Tutto ciò non inficia l’ottimo risultato elettorale raggiunto che non è punto di arrivo ma sicuramente un’ottima base di partenza. Ringraziamo tutti i cittadini che hanno creduto i noi e ribadiamo la nostra disponibilità nei confronti di tutti. Ricordiamo inoltre la nostra continua presenza sul territorio in modo attivo 365 giorni all’anno. Visti i risultati e le accozzaglie di schiere politiche, andremo sempre a testa alta, consapevoli che i veri vincitori di queste amministrative di Velletri siamo soltanto noi…La Gloria la si deve concquistare – conclude Felci – l’Onore invece basta non perderlo”.
Si salva quindi per il rotto della cuffia uno degli ultimi esponenti del centrodestra che fu, quel Gianni Cerini che può a ben donde considerarsi la zavorra di un gruppo di persone defenestrato da un voto che, fatto salvo il candidato sindaco Salvatore Ladaga, ha completamente spazzato via un’intera classe dirigente che ha contraddistinto la vita politica ed amminstrativa del primo decennio del nuovo millenio.
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