Com’era prevedibile a farla da padrone è stato il Partito Democratico, il cui successo elettorale è sancito anche dall’incarico assessorile conferito al segretario Luca Masi, unico assessore esterno, insieme all’ex uddiccina Marilena Ciarcia, di una compagine che per il resto ha premiato coloro che hanno brillantemente superato il banco di prova delle urne (con piena soddisfazione dei quattro esponenti che entreranno a far parte del nuovo consiglio comunale: Giorgio Fiocco, Giuliano Cugini, Marcella Ferrante e Luigi Crocetta, con Anna Morsa che, a questo punto, diventa la prima degli esclusi).
Oltre a Masi le altre due new entry, rispetto al quinquennio precedente, rispondo al nome di Emanuela Treggiari e Marilena Ciarcia. All’ex presidente del consiglio sono state affidate le deleghe alla cultura, allo spettacolo, ai trasporti, alla tutela degli animali, la salvaguardia del patrimonio boschivo, e alla gestione del patrimonio comunale.
A Marilena Ciarcia, ora in forza al Movimento Popolare per Velletri (il cui unico esponente consiliare è Romano Favetta), va invece l’onere e l’onore di succedere ad Adalberto Palmieri a capo di un assessorato pesante, quello al Bilancio (al quale affiancherà anche la gestione del personale)
Probabile che il ruolo di vicesindaco venga ricoperto ancora da Marcello Pontecorvi, cui il Primo Cittadino ha ribadito la sua fiducia confermandogli alcune deleghe ed aggiungendogliene altre: oltre al Commercio, a suo appannaggio finiscono anche lo Sport e Turismo, l’Illuminazione, i parchi e giardini, l’arredo urbano, i parcheggi e l’artigianato.
Tra i confermatissimi un Orlando Pocci reduce dall’ottimo riscontro elettorale. Un Pocci che dovrà districarsi ancora una volta nel versante dell’Urbanistica e dell’edilizia privata; settori ai quali aggiungerà la gestione del Cimitero e la promozione dell’energie alternative. Completa il quadro delle deleghe affidate ad Orlando Pocci il settore dell’agricoltura, che nel precedente quinquennio era stato ricoperto da Carlo Guglielmi.
Riconfermatissima, e non poteva essere altrimenti visti i risultati conseguiti e la fiducia riposta in lei da tutta la coalizione, la titolare dei servizi sociali Alessandra Modio, che si occuperà anche di Pubblica Istruzione, Gemellaggi ed Immigrazione.
Restano nelle mani del Sindaco Fausto Servadio le deleghe ai lavori pubblici, alla gestione della Polizia Locale, della Zona Artigianale, della Sanità e Farmacie, oltrechè il compito di coordinare e gestire le attività inerenti l’avviato progetto Plus.
C’è nel frattempo attesa per conoscere il nominativo del neo Presidente del Consiglio comunale anche se la consuetudine del passato, unita alla straordinaria performance elettorale, farà si che questa ambita carica finira sulle spalle di Daniele Ognibene, che potrà quindi aggiungere un ulteriore incarico di prestigio ad una brillante e repentina carriera politica, suggellata ancora una volta dal primato di candidato più votato.
Per ciò che concerne la data del primo consiglio comunale, che sancirà ufficialmente la nascita del ‘Servadio II’, tutto fa pensare che si dovrà aspettare quantomeno la metà della prossima settimana. Nell’occasione si darà adempimento ai procedimenti di rito, prima di rimettere in moto l’intera macchina amministrativa.
FUNZIONI E COMPETENZE
DELLA GIUNTA COMUNALE (fonte: wikipedia.it)
Secondo l’art. 36 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) la giunta comunale è uno degli organi di governo del comune, ente locale previsto dall’art. 114della Costituzione della Repubblica Italiana.
L’art. 16 del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148) stabilisce che nei comuni con popolazione pari o inferiore a 1.000 abitanti, il sindaco è il solo organo di governo ed è soppressa la giunta comunale.
La giunta è un organo collegiale composto dal sindaco, che ne è anche presidente, e da un numero di assessori, stabilito dallo statuto comunale, che nelle regioni a statuto ordinario non deve essere superiore a un quarto,arrotondato in eccesso, del numero dei consiglieri comunali, computando a tale fine anche il sindaco, e comunque non superiore a dodici.
Struttura
Secondo l’art. 47 del d. lgs. 267/2000 gli assessori sono nominati dal sindaco fra i cittadini in possesso dei requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere. Nei comuni con popolazione pari o superiore a 15.000 abitanti gli assessori sono nominati anche al di fuori dei componenti del consiglio, tuttavia, poiché secondo l’art. 64 del d. lgs. 267/2000 in questi comuni la carica di assessore è incompatibile con quella di consigliere, chi è stato nominato assessore cessa dalla carica di consigliere all’atto dell’accettazione della nomina. Nei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti gli assessori sono nominati all’interno del consiglio comunale, salvo che lo statuto preveda la possibilità di nominarli anche al di fuori; in questo caso non esiste alcuna incompatibilità tra la carica di assessore e quella di consigliere. Il sindaco ha, secondo la legge, la più ampia discrezionalità nella nomina e revoca degli assessori; nella pratica, però, deve tenere conto delle indicazioni delle forze politiche che lo sostengono e, nel caso di coalizione, ponderare la presenza in giunta delle stesse.
Funzioni
Secondo l’art. 48 del d. lgs. 267/2000 la giunta collabora con il sindaco nel governo del comune ed opera attraverso deliberazioni collegiali. La giunta compie tutti gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo, che non siano riservati dalla legge al consiglio e che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo statuto, del sindaco o degli organi di decentramento; collabora con il sindaco nell’attuazione degli indirizzi generali del consiglio comunale; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività e svolge attività propositive e di impulso nei confronti dello stesso; adotta i regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio.
Ciascun assessore riceve, di norma, una o più deleghe relative a settori specifici dell’azione amministrativa comunale. Talvolta il sindaco conferisce a membri del consiglio comunale (i cosiddetti consiglieri delegati) incarichi di collaborazione in ambiti specifici, sicché questi vengono a configurarsi come una sorta di assessori “esterni”, sebbene tale prassi sia da molti ritenuta in contrasto con l’attuale impianto normativo in materia di organi degli enti locali.
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