POLITICA

Crisi idrica, Flavio Gabbarini mette a nudo i disservizi di Acea

gabbarini


di Federica Tetti

L’ennesimo disservizio, solo uno dei tanti, da quando Genzano ha firmato il verbale di consegna del sistema idrico integrato ad Acea Ato2 nel 2006, ha messo il Primo cittadino, Flavio Gabbarini, sul piede di guerra contro i disservizi del gestore. Arrivano ormai da diverse settimane in Comune segnalazioni e lamentele sulla carenza idrica che ha colpito la zona artigianale e quella di Montecagnoletto, serviti dal pozzo “La Villa” e il centro storico, in particolar modo via Annarumi, parte del centrostorico, via XXV Aprile serviti dal pozzo “Le Piagge”. Per cercare di dare la “massima informazione ai cittadini” nella mattinata di venerdì 21 giugno il Sindaco ha tenuto una conferenza stampa, espressamente riservata ai soli giornalisti (nella rabbia di diversi cittadini rimasti fuori, compresa la nostra collaboratrice, nonchè responsabile locale dell’Associazione Consumatori, Adriana Tognoni, lasciata anche lei ingiustamente alla porta ndr) per svelare i vari retroscena nel rapporto con Acea e fare fronte comune per rivendicare un servizio di qualità.

Bisogna evitare la strumentalizzazione politica del problema da parte di chi vuole aumentare il divario tra amministrazione e cittadini – ha esordito Gabbarini –. Il diritto all’acqua è un diritto fondamentale, ed è impensabile, credere che il Comune non sia dalla parte dalla popolazione. Spesso il gestore da informazioni divergenti e poco chiare – ha criticato il Primo cittadino – e coome amministrazione vorremmo avere indicazioni precise per informare e dare modo ai nostri cittadini di organizzarsi se manca l’acqua per diverse ore”.

Riguardo la carenza d’acqua durante l’evento clou del paese Gabbarini ha denunciato: “avevamo informato Acea dieci giorni prima dell’Infiorata per far aumentare il carico idrico in relazione al flusso turistico che avrebbe interessato la città, ma nonostante tutto si sono verificati disservizi”.

Ad oggi la situazione di emergenza sembrerebbe secondo l’amministrazione rientrata per quasi tutte le zone colpite tranne che per i palazzi più alti di via Annarumi. “Acea ci ha garantito – ha proseguito Gabbarini – che immetterà sulla rete idrica di Genzano, 11 litri/secondo da apporti esterni sul pozzo “La Villa” e 5 litri/secondo dall’acquedotto del Simbrivio sul pozzo “Le Piagge”, per un totale di 16 litri/secondo. Allo stesso tempo, diminuirà con dei riduttori di pressione l’apporto di acqua nelle zone agricole del paese per evitare usi diversi da quelli potabili”.

“Nell’immediato – ha proseguito – Acea dovrebbe fare più investimenti sulla rete idrica, per rifare tratte intere di condotte, invece di mettere delle toppe e potrebbe collocare delle pompe di rilancio per spingere l’acqua con più forza verso i piani alti. In occasione della Conferenza dei Sindaci dell’Ato2 il gestore aveva preso impegno di investire duecentomilioni di euro, ma nel consuntivo è emerso che ne ha impiegati solo centoquarantamilioni di quei duecento preventivati. Acea continua a fare utili, senza realizzare investimenti e dopo quasi dieci anni che abbiamo consegnato la gestione del sistema idrico non può più costituire un alibi da parte della società, la rete idrica fatiscente”.

Intanto nei giorni di maggiore difficoltà è stata la Protezione civile ad aiutare i cittadini, facendo sei carichi con l’autobotte da 14mila litri. “Dobbiamo fare un fronte unico – ha concluso Gabbarini – per essere ascoltati”.

In ultima battuta il Sindaco non ha escluso una possibile azione legale per i disservizi arrecati. Vista la situazione economica dei Comuni è quasi inverosimile che la gestione dell’acqua possa tornare in mani locali, però è nelle facoltà dell’autorità comunale di emanare delle ordinanze contenenti dure sanzioni contro chi utilizza l’acqua potabile per usi diversi da quello domestico.

La battaglia per la trasparenza va avanti e sabato 29 ci sarà un incontro pubblico per ribadire ai cittadini la situazione. Il dibattito pubblico dovrà essere seguito da un consiglio comunale aperto.

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