POLITICA

Antitumorali a pagamento? Piazzoni (SEL) decisa: “si garantiscano le cure per tutti”

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‘Esistono in commercio farmaci salva-vita innovativi per la cura dei tumori, dell’AIDS, del diabete, della malattia renale cronica, della dipendenza da alcool cui molti pazienti non hanno possibilità di accedere, a causa del loro costo”.  Sembra avere le idee piuttosto chiare ed il fermo proposito di esternarle la deputata genzanese Ileana Piazzoni, da pochi mesi parlamentare nelle fila di Sel. 

“Il decreto Balduzzi – ha dichiarato la deputata – nel giusto intento di colmare il divario temporale tra l’autorizzazione europea e la messa in commercio in Italia, ha creato una situazione in cui le case farmaceutiche hanno la facoltà di vendere direttamente ai privati: i medicinali in questione, in attesa del raggiungimento di un accordo tra l’Agenzia Italiana del Farmaco e le aziende produttrici riguardo al prezzo da rimborsare a carico del Servizio sanitario nazionale, sono comunque presenti in commercio, ma solo a pagamento ed a prezzi elevatissimi. Né esiste alcuna indicazione in merito alla tempistica di risanamento di questa situazione. Per intervenire nel più breve tempo possibile e porre fine a questa inaccettabile discriminazione, ho presentato in Commissione Affari sociali un question time al ministro della Salute per conoscere quali provvedimenti intenda adottare affinché l’Aifa venga sollecitata a predisporre l’elenco, previsto dalla legge, dei medicinali di eccezionale rilevanza terapeutica e sociale che possono essere segnalati dalle aziende farmaceutiche per la classificazione tra i medicinali erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale”.

“Prendo atto dell’impegno espresso dal Governo, nella persona del sottosegretario Fadda, ad attivare azioni di vigilanza e a ridiscutere la materia oggetto della legge Balduzzi. Auspico tuttavia la massima celerità di intervento su una materia che penalizza in modo intollerabile cittadini che già vivono il calvario della malattia e che subiscono le conseguenze di un sistema sanitario a due velocità, con un’Europa all’avanguardia nell’accesso alle cure mediche, ed un’Italia che – conclude la Piazzoni –  procede a rilento con forti limitazioni del diritto universale alla tutela della salute”.

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