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San Raffaele, i lavoratori ‘appesi’ al filo di trattative e scioperi

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Una coltre di nubi che non accenna a diradarsi quella che aleggia sulle sorti delle Cliniche San Raffaele. Tra dolorose chiusure, tagli al personale e mancati pagamenti la situazione non sembra migliorare, tanto da rendere sempre più delicate le tappe future. La prima è quella che andrà in scena mercoledì 23 ottobre, quando i sindacati incontreranno i vertici del San Raffaele. Il giorno cruciale, però, sarà quello di lunedì 28 ottobre, data in cui è stato confermato lo sciopero indetto dalla triplice sindacale e dall’UGL e che verterà su una manifestazione sotto la sede della Tosinvest, in via di Valcanuta.

Esasperazione tra i lavoratori, provati da anni di confusione e da mesi di stipendi non pagati e da arretrati legati agli adeguamenti contrattuali. In un contesto del genere s’inserisce la continua minaccia di chiusura della clinica di Cassino, dove i ricoveri risultano bloccati. A questo punto si richiama la Regione ad una chiarezza che in questo momento appare fondamentale, così come chiarezza e franchezza i lavoratori chiedono anche all’azienda e ai sindacati, per non doversi sentir sempre dar ragione da tutti, senza però che questo si traduca poi in qualcosa di positivo per loro, in uno scaricabarile tra forze in campo in cui a pagare è ancora una volta la forza lavoro e i cittadini che di queste strutture si servono o servivano con soddisfazione. In questo contesto il Tribunale del lavoro di Roma ha dato ragione ai lavoratori, che rivendicavano il rispetto delle proprie retribuzioni in relazione al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro.