POLITICA

Daniele Brunamonti e il Laboratorio Albano: “ridare regole alla politica per una vera alternativa”

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Con le elezioni amministrative municipali i cittadini non concorrono per scegliere il proprio Sindaco ma per definire il governo della propria città. La differenza tra queste due opzioni non è esclusivamente semantica ma sostanziale. Se infatti nelle due ultime legislature, con maggioranze di diverso colore, chi è stato chiamato ad amministrare Albano ha sostanzialmente disatteso le speranze e le promesse fatte agli elettori, lo si deve proprio ad una degenerazione della politica che ha visto i personalismi prevalere sul progetto. I Sindaci che erano chiamati a guidare le proprie coalizioni hanno inteso il loro mandatocome una cambiale in bianco, di fatto sentendosi gli unici depositari del volere elettorale. Da questo assunto ne sono derivate maggioranze estremamente instabili e sostanzialmente incapaci di decidere, come l’attuale di centrosinistra, oppure compagini incapaci di rigenerarsi, ripiegate su se stesse ed assoggettate ai destini personali di uno solo, tanto da produrre uno dei più alti tassi di trasformismo che si ricordino in città, come il centrodestra dal 2005 al 2010. Con questo scenario a trionfare sono stati i professionisti della politica di sempre, abili tessitori di rapporti e trame, che indipendentemente dall’aver vinto o perso nelle urne, dopo qualche mese sedevano naturalmente al governo, in ruoli strategici e di fatto detenendo le chiavi dello stesso. Di rimando invece, a deperire sono state le stesse funzioni e prerogative delle Istituzioni e della politica, che hanno visto azzerare il ruolo del Consiglio Comunale, derubricare la giunta a camera di compensazione per i precari equilibri di maggioranza, a detrimento della qualità dell’azione amministrativa, caricando tutto sulle spalle dei Primi Cittadini che, dopo qualche mese  già si mostravano concentrati più sulla sopravvivenza politica che sulla realizzazione dei programmi.

brunaL’analisi che proponiamo non è il de profundis della democrazia diretta, ne siamo nostalgici delle epoche in cui erano i partiti a cambiare un sindaco ogni tre mesi nelle segrete stanze ma, da convinti presidenzialisti, crediamo sia indispensabile ribadire alcune regole e garanzie della politica, al fine di ripristinare la naturale fisiologia democratica e la conseguente produttività legislativa, che prevedono l’elezione diretta di un Sindaco che sia sintesi di un programma politico ed amministrativo, di un consiglio comunale promotore di una linea politica che vedrà nella giunta lo strumento esecutivo atto a trasformarla in fatti concreti. Il tempo dell’uomo solo al comando è finito perchè ha fallito alla prova del governo: è giunto il momento del progetto e di donne e uomini che ne interpretino al meglio l’anima e le ragioni. Laboratorio Albano è una libera associazione di persone, giovani e non, con l’obiettivo di porre le basi per una reale alternativa di governo nella nostra Albano e nelle sue frazioni di Cecchina e Pavona. Partendo dai valori della persona umana, declinati nelle azioni quotidiane, nell’alveo delle tradizioni popolari, sociali, repubblicane  e riformiste che hanno da sempre innervato la cultura italiana e dei nostri territori, lavoriamo per riannodare i fili dell’area politica del centrodestra, lacerati dagli egoismi personali, su nuove basi, capovolgendo il verticismo degli ultimi anni. Per riorganizzare la speranza di un popolo infatti, non basta e non serve limitarsi nell’individuare una persona che riduca in se una politica, si ricadrebbe nell’errore di cui sopra, ma occorrerà tracciare un orizzonte comune fatto di metodi, azioni e progetti, che tornino a parlare e confrontarsi con le persone, fornendo loro risposte al vissuto quotidiano, risvegliando la voglia di crederci. 

Daniele Brunamonti (Laboratorio Albano)

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