POLITICA

‘Bollette pazze’ – Gabbarini sceglie la sede del Pd per chiarire. Il M5S insorge

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E’ un terremoto politico-amministrativo che promette di riservare sorprese – e non sono esclusi sconquassi – quello che sta facendo tremare la città di Genzano, dove l’umore dei cittadini è furente dopo lo ‘scandalo’ sulle bollette della Tarsu.

Se il Sindaco e il suo entourage amministrativo hanno già preso le distanze dalla gestione della ditta appaltatrice del servizio di riscossione, tutt’intorno è in atto una frenetica corsa a chi prova a dire la sua, nel tentativo di carpire la verità.

Se anche alcuni partiti di centrosinistra hanno criticato duramente quanto accaduto – con Sel che arriva addirittura a parlare di ‘fallimento nel riordino della macchina amministrativa’ per la Giunta Gabbarini – chi va ben oltre, e non poteva essere altrimenti, sono gli attivisti del Movimento Cinque Stelle. Al solito i pentastellati non le mandano a dire, producendosi in una critica che trae spunto dall’abbrivio della ‘faccenda’ per arrivare alla scelta, da parte del Pimo Cittadino, di spiegare quanto accaduto, scegliendo come platea la sede del Partito Democratico.  

m5sDi seguito il comunicato stampa pervenutoci dal Movimento 5 Stelle di Genzano:

‘Cari cittadini, solo del PD, vi dirò tutto sulla questione TARSU, TARES e Assoservizi’. Ma come? Solo al PD? Gli altri cittadini non sono degni? Ci chiediamo come mai il Sindaco Gabbarini, neo rientrato nel PD, senta l’esigenza di rendere conto ai soli elettori del Partito Democratico su come gli sia scappata di mano la faccenda delle cartelle TARSU. Lui che, insieme alla Giunta, affida il servizio senza sapere chi sia l’affidataria (almeno questo si evince dal suo comunicato stampa) alla quale per due spicci mette in mano un business che supera il milione di euro, grazie anche a un aggio del 27% (verrebbe da dire ‘aridatece Equitalia al 14%’), decide di dare la propria versione all’interno di una riunione di condominio. Evidentemente tra le cartelle, piene di interessi di mora e sanzioni amministrative, ci sono solo gli elettori del PD, oppure nell’ovattato ambiente di partito magari si sente maggiormente protetto? Ma comunque ne abbiamo comprensione, perché chiedere scusa a tutta la cittadinanza quando chi comanda è il segretario del partito di cui sopra, è diventata strada dura da battere. Quello che però davvero ci domandiamo, in questa fase di lealtà politica estrema, è come e quando anche le altre forze di maggioranza siano andate a confluire nel PD, riferendoci a Federazione della sinistra e Città Futura con Violette annesse. Soprattutto questi ultimi, come fanno a non sentirsi traditi da questo cambio di rotta? Di chi è oggi il programma di Governo? Evidentemente solo a coloro cui non si vuole parlare, nè tantomeno dare spiegazioni, tutta questa vicenda toglie fiducia nell’istituzione comunale e nella politica in generale, ad altri, invece, piace rimanere dove sono a qualunque costo, anzi, a qualunque tariffa comunale.

Movimento 5 Stelle Genzano di Roma

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