CRONACA

Velletri – Tentano il furto alla gioielleria ‘Chiominto’, ma vengono colti sul fatto dai Carabinieri ed arrestati

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Il buco praticato nell'appartamento soprastante la gioielleria Chiominto

Il buco praticato nell’appartamento soprastante la gioielleria Chiominto

livioAvevano scelto un orario insolito i quattro banditi che nella serata di ieri, intorno alle 21.30, hanno tentato un ‘colpo’ alla gioielleria ‘Chiominto’ di Velletri, nei pressi di piazza Mazzini.

La banda aveva pensato bene di intrufolarsi nell’appartamento soprastante la nota gioielleria veliterna, creando poi un buco dal quale potersi calare. Avevano fatto tutto in maniera certosina, recandosi nell’appartamento già il giorno prima, per poi portare a compimento il colpo di domenica.

Tutto sembrava procedere secondo i piani dei malviventi, che non avevano però fatto i conti col fiuto del proprietario dell’oreficeria, il gioielliere Livio Chiominto, che aveva intuito la portata di quanto stava per accadere ed aveva prontamente avvertito le forze dell’ordine, i quali, sicuri che di lì a poco i ladri sarebbero tornati, hanno ‘occupato’ l’appartamento, attendendo il momento propizio per la cattura.

All’indomani, quando i ladri si sono ripresentati nell’immobile, per completare quanto avevano già iniziato (rimaneva da togliere il solo cartongesso), si sono ritrovati innanzi a quattro Carabinieri della locale stazione, con altri militari che hanno circondato la zona e sono entrati in azione dall’adiacente via Furio, sorprendendo i quattro in flagranza di reato.

Oltre ai Carabinieri della Stazione, comandata dal Luogotenente Antonio Cosentino, che hanno coordinato e portato a segno l’operazione, in supporto sono giunti i colleghi della Compagnia diretta dal Capitano Davide Occhiogrosso, oltre ad un rinforzo della Polizia Stradale di Albano e una volante del vicino Commissariato di San Martino.

 

Il Comandante della Stazione di Velletri

Il Comandante della Stazione di Velletri, il Luogotenente Antonio Cosentino

Per tutti è scattato l’arresto, col concomitante sequestro di arnesi atti allo scasso. I malviventi, tutti italiani, erano in ‘trasferta’ da Roma, Ladispoli e Palestrina; per loro si sono aperte le porte del Carcere di Velletri, in attesa che la giustizia faccia il suo corso. 

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