“In casa ho macchie di muffa che respiro ogni giorno – ha denunciato Giovanni –. Ho chiesto al Comune di Lanuvio di intervenire da un anno, ma ad oggi ancora non sono iniziati i lavori. Sistematicamente mi dicono che l’Amministrazione non ha i soldi ma il paese è sempre in festa. Il sindaco in qualità di medico dovrebbe essere maggiormente sensibile al mio problema, invece si rende irreperibile”.
“Lottiamo contro i mulini a vento per far valere i nostri diritti – ha proseguito la moglie – vogliamo una vita normale o quanto meno che si avvicini il più possibile alla normalità e vorremmo chiedere al sindaco e ai suoi assessori dove sono i fondi europei per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
“Il bagno della casa è inagibile dallo scorso anno e l’Amministrazione ha predisposto in data 25/07/2013 il relativo atto di affidamento per la ristrutturazione ad una ditta di sua fiducia, dopo aver verificato la congruità del preventivo. A distanza di un anno, i lavori non sono mai partiti e sembra che tarderanno ancora, perché, dopo vari posticipi, la data fissata per l’inizio il 12 maggio di quest’anno è stata ampiamente oltrepassata. Nel rispetto della verità dei fatti – ha continuato risentito l’uomo – i lavori sarebbero dovuti iniziare il 5 agosto dello scorso anno, ma la ditta incaricata dal Comune sarebbe andata in ferie il 9 agosto, lasciandomi con il bagno smantellato, cosa inaccettabile viste le mie condizioni fisiche e stando a quanto mi hanno detto, i lavori sarebbero ripartiti dopo quindici giorni”.
Ai margini del nostro incontro, l’uomo non ha avanzato alcuna pretesa illegittima, limitandosi a pretendere che l’Amministrazione si prenda cura del suo caso e di tutti quelli riguardanti il capitolo case popolari.
FEDERICA TETTI