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Velletri – Le sorti del Parco dei Castelli ‘infiammano’ la Festa de l’Unità

relatori

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sindaco e vicesindaco

Il vicesindaco, Marcello Pontecorvi, col sindaco di Velletri, Fausto Servadio

di Edoardo Baietti

Tra i tanti dibattiti andati in scena a Velletri, nella recente ‘Festa de l’Unità’, particolarmente apprezzato quello che ha visto come ospiti l’europarlamentare Silvia Costa e il consigliere regionale Cristiana Avenali. A moderare l’incontro il presidente del Consiglio comunale, Daniele Ognibene: “In un’ottica di sviluppo e rilancio del nostro territorio – ha spiegato Ognibene – il Parco regionale dei Castelli Romani risulta essere senza ombra di dubbio una delle colonne portanti della missione prefissata, in quanto questa realtà mette in sinergia i vari Comuni limitrofi. Con un lavoro collettivo il Parco potrebbe diventare il fiore all’occhiello per un flusso turistico della zona”. Il primo esperto a prendere la parola è stato il dott. Francesco Carbone dell’Università degli Studi della Tuscia, che per prima cosa ha voluto sottolineare gli innegabili pregi del Parco, le cui caratteristiche  lo rendono un unicum che esce dai confini puramente locali.  Il dott. Carbone ha relazionato sull’importanza multifunzionale dei boschi, citando alcuni esempi del legame imprescindibile tra uomo e natura, come l’ossigeno, il paesaggio e il nutrimento, ed elencandone i “nemici” più acerrimi, ovvero il disboscamento – meno radicato nel contesto europeo – e il degrado – che invece ci riguarda da vicino-. “Tanti boschi gestiti male”: questa la realtà italiana denunciata dal dott. Carbone, che nel prosieguo dell’intervento ha toccato il discorso sulle potenzialità offerte dalle biomasse e dall’eventuale utilizzo del legno di castagno, per il quale l’Italia non dispone dei requisiti della certificazione.

 L'eurodeputato Silvia Costa e la consigliere regionale Cristina Avenali

L’eurodeputato Silvia Costa e la consigliere regionale Cristina Avenali

“Sono lieto di poter contribuire con un intervento chiarificatore sulla situazione – ha dichiarato il commissario del Parco Regionale dei Castelli Romani, Sandro Caracci -: “Sembra assurdo, dopo trent’anni dalla sua nascita, dover ancora giustificare qualcosa sul Parco Regionale. Prima di tutto, occorre ricordare la sua natura a partire dalla creazione:  non si tratta di un parco imposto, anzi è l’unico parco italiano ad essere stato istituito per volontà popolare. Questo la dice lunga sull’importanza ricoperta per la popolazione ed è anche per questo che è fondamentale riuscire a vivere il parco come un elemento di promozione”.

Il discorso del Commissario, dopo una nota di rassicurazione sul termine dei lavori del rifugio della Forestale, è continuato con un obiettivo lungimirante: “dobbiamo riuscire a guardare il Parco come la sola possibilità di uscita da una logica turistica che potremmo definire “romanocentrica”: concentrata sulle meraviglie della Capitale e poco interessata ai tesori ambientali dei dintorni.  Il turismo deve essere attualizzato seguendo i flussi moderni, e la nostra sola possibilità è quella di proporre un progetto collettivo, per dare modo a tutti di rendersi conto delle potenzialità del nostro territorio”.

“Senza energia non si può fare nulla”: con questa espressione lapidaria è iniziato il breve intervento del noto architetto Francesca Sartogo, che nella sua relazione ha rimarcato le potenzialità offerte dalle risorse sotterranee di un territorio vulcanico per natura. Uno spazio è stato riservato ai saluti del sindaco Fausto Servadio, che ha commentato le parole dei tecnici ricordando varie esperienze e proposte arrivate agli organi comunali, ricordando l’importanza di dare fiducia alle nuove idee passibili di valutazione. Cristiana Avenali, Consigliere regionale del Lazio, ha voluto riprendere le tesi sul valore aggiunto che il parco regala al territorio dei Castelli Romani, “che ci unisce tutti e che tutti noi dovremmo collaborare per difendere strenuamente. L’ottica di rilancio dovrebbe interessare la Regione anche da un punto di vista economico, viste le lampanti occasioni legate al turismo. Il rilancio – ha concluso la Avenali –  deve però riguardare anche il sistema della gestione e i piani di assetto”.

Ultimo intervento quello dell’Europarlamentare Silvia Costa, che ha iniziato con un sentito ringraziamento per l’appoggio alle elezioni che l’hanno vista riconfermare al Parlamento Europeo, per poi relazionare sull’inizio del mandato e sugli obiettivi prefissati. Riguardo alla tematica dell’incontro, il fulcro dell’intervento della dottoressa è stato quello di non limitarsi ad una concezione “misantropica” dell’azione sull’ambiente: “l’uomo”, ha spiegato Silvia Costa “non è da considerare solo un nemico dei parchi e dell’ambiente, capace esclusivamente di inquinare e di distruggere la natura, ma è anche un essere in grado di interagire costruttivamente e in virtù della salvaguardia boschiva”.

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