POLITICA

Marino – Silvagni si scaglia contro l’Area Metropolitana: ‘non saremo la periferia di Roma’

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silvagni“Il solo sentire parlare di ‘supersindaco’ di Roma ci fa sentire cittadini di periferia e questo i cittadini di Marino non possono accettarlo. Allo stesso modo il mercanteggiare politico avviato attorno all’Area Metropolitana è pure avvilente oltre che sbagliato in partenza. Non è questo il modo giusto in cui interpretare un cambiamento sensibile per l’amministrazione di un territorio vasto come la provincia romana come quello che ci aspetta. Serviranno più che mai in questa fase di passaggio una chiarezza normativa una autorevolezza politica e una delicatezza istituzionale che sinceramente fino ad ora non si sono viste”.

Con queste parole il sindaco di Marino, Fabio Silvagni interviene nel dibattito nato in settimana attorno al tema dell’Area Metropolitana di ormai prossima costituzione.

“Ogni giorno noi sindaci di provincia ci confrontiamo con i bisogni e le necessità di tutti i cittadini. Non vengono a chiedere aiuto solo gli elettori della parte che governa ma anche quelli che in campagna elettorale ci hanno contrastato e l’istituzione ha il dovere di rispondere senza fare discriminazioni. Oggi che ancora l’Area Metropolitana non si è costituita si fa fatica a rispondere, in molta parte grazie anche alle politiche per niente liberali di Matteo Renzi che finora, dimenticando probabilmente la sua esperienza di sindaco, sta trattando i comuni solo come esattorie di tasse di cui gli stessi comuni in molti casi non si giovano nemmeno…”.

“Quello che tra gli altri temi ora voglio affermare  – prosegue Silvagni – è che, da sindaco di Marino, non intendo stare ad  assistere immobile al dibattito tra esponenti del Pd della provincia e di Roma che cercano di far quadrare le poltrone discutendo al proprio interno, come fosse cosa già loro, sulla futura gestione di una nuova istituzione tutta ancora da studiare e da far capire ai cittadini. Non mi riferisco tanto al merito dell’iniziativa del Pd, libero di fare la propria politica – sottolinea Silvagni –  quanto al metodo e al vuoto che c’è altrove, in particolare nell’area che dovrebbe porsi come alternativa a Renzi, alternativa  ad oggi inesistente se non in realtà come quella di Marino dove, mi permetto di portare la realtà della mia città come esempio,  la cosiddetta maggioranza silenziosa, riunita in una Coalizione di Moderati, è riuscita a creare un cartello elettorale e prima ancora un laboratorio politico che sta dando i propri risultati”.

“Ripeto – va avanti il sindaco di Marino –  la fase è delicata. Anche perché, spero che qualcuno di questi politici se lo ricordi e ne tenga conto, si va definitivamente trasformando un ente fino ad oggi direttamente eletto dal popolo in una realtà ad elezione indiretta che di fatto aggiungerà potere a chi ha già un forte potere: il sindaco di Roma nello specifico. I cittadini devono poter essere protagonisti di questo passaggio. La democrazia, il coinvolgimento e la partecipazione del popolo, anche in una situazione di tagli necessari alle spese e alle competenze come è quella sopraggiunta rispetto agli enti provinciali, rimane comunque il bene supremo. La politica ha il dovere di tenerlo a mente. E i cittadini che abitino a Roma o in provincia, abbiano giunte del Pd, di Forza Italia o di liste civiche devono sentirsi protagonisti. Chi se non le forze politiche dovrebbe dare un senso a questa stagione? Scontrarsi su tutto non darà alcun risultato. Lo stiamo vedendo nel dibattito al Senato sulle riforme, serrato quanto in più parti per nulla formativo per i cittadini che non riescono a capire spesso nemmeno di cosa si stia parlando” conclude Silvagni.

“Sull’Area Metropolitana, dunque, si faccia chiarezza e si cominci a fare politica tutti insieme, senza escludere nessuno. Ma in primo luogo coinvolgendo, dando spiegazioni e soprattutto facendo chiarezza su quello che cambierà. I cittadini, lo affermo con certezza, ad oggi non lo sanno. E se mi permettete, anche andando oltre l’idea cardine di spending review, una cittadinanza che cede diritti acquisiti a cuor leggero non va lontana. Una politica che si fa complice di questi giochi non è dalla parte dei cittadini. Io, come consigliere comunale prima e come sindaco oggi, sono sempre stato solo dalla parte dei cittadini e in difesa della grande tradizione di Marino nei Castelli Romani. Non diventeremo periferia di Roma. Nessuna legge potrà imporcelo”.