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‘L’inflazione è ferma ma alle Poste i prezzi salgono’. Federconsumatori all’attacco

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posteSono scattati lunedì gli aumenti dei servizi postali. La posta prioritaria passa da 70 a 80 centesimi, con un incremento del +14%. La raccomandata costa ora 4 Euro, mentre prima ne costava 3,60, con un aumento del +11%.

Alla Federconsumatori la cosa non è andata giù: “così facendo l’azienda cerca di edulcorare l’operazione specificando che <<nonostante la Delibera abilitasse Poste Italiane ad operare gli aumenti sin dai primi mesi del 2014, l’azienda non ha dato corso da subito a tali aumenti, posticipandoli di quasi un anno”>.

Non ci interessa molto quando siano entrati in vigore, in ogni caso è intollerabile che, in un momento così difficile per il Paese e per i cittadini, si dia il via libera ad aumenti di questo tipo. Le raccomandate, il principale strumento attraverso il quale i cittadini possono inviare reclami per tutelare i propri diritti, subiranno un sensibile aumento. Un fatto inaccettabile, a maggior ragione visto l’efficientissimo servizio fornito da Poste, rinomata per la sua celerità. Aumenti che, tra l’altro, non sono controbilanciati da alcun miglioramento del servizio. E’ inaccettabile come, attraverso questa operazione, Poste Italiane, che già ha ampi margini di guadagno sul versante dei servizi bancari e delle lotterie, miri ad incrementare anche gli incassi provenienti da un servizio universale sempre più scadente e caro”.