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Di Velletri non c’è traccia nelle eccellenze del ‘Mangiare e Bere’ del Lazio in vista dell’Expo 2015. Per i Castelli…

castelli e campagna romana

charta lazio

La Regione Lazio ha cancellato Velletri dalle ricchezze enogastronomiche laziali. Uno schiaffo totalmente immeritato al punto da inserire e citare il vino di Roma e non citare il nostro celeberrimo prodotto figlio di una tradizione antichissima e di una campagna sicuramente ancora pregiata e preservata al confronto”.

Dura reprimenda quella dei Verdi di Velletri, rimasti sbigottiti di fronte alla pubblicazione de ‘Il Lazio mangiare e bere’, la ‘Mappa delle eccellenze enogastronomiche del Lazio’, preparata dalla Regione in vista dell’Expo 2015 di Milano.  

Chiediamo all’Amministrazione Comunale di portare le più ferme ed indignate rimostranze agli organi competenti che hanno dimostrato così grande incompetenza” è stato il commento di Massimo Andolfi, ex capogruppo dei Moderati per Velletri e, soprattutto, membro del consiglio nazionale dei Verdi.   

castelli e campagna romana“I prodotti del territorio “conditi” da cenni storici su paesi e monumenti, “infarciti” da ricette tipiche e “innaffiati” dai vini delle cantine locali”. Questo un passaggio dell’articolo che su Repubblica.it presenta la ‘Charta’: “Il ‘Lazio mangiare e bere’ – vi si legge – è tutto questo”. E nel ‘Lazio del mangiare e bere’, come rimarcato dai Verdi veliterni con disappunto, manca proprio Velletri, che dei Castelli Romani, che pure hanno meritato una sezione a parte, è il Comune nettamente più grande per territorio e per popolazione. 

 ”L’Expo 2015 rappresenta un’occasione imperdibile che ci vedrà in prima fila per promuovere in tutto il mondo le eccellenze del Lazio”. Queste le parole del Governatore Nicola Zingaretti, un amico dell’Amministrazione veliterna.  “Abbiamo selezionato un paniere di cento prodotti che rappresentano il meglio della produzione laziale e del mercato globale” ha aggiunto il presidente della Regione Lazio, che si è dimenticata in pieno di Velletri. Vi è da chiedersi, a questo punto, se le colpe siano tutte di una Regione poco attenta o buongustaia o, forse, anche la stessa Velletri ha magari mancato qualche treno, da diversi anni a questa parte, per promuovere al meglio ed esportare con sapienza le proprie specificità. Fatto sta che i Castelli brindano comunque e possono annoverare il Pane di Lariano, quello casereccio di Genzano, la Porchetta di Ariccia, la Corallina romana, le fragoline di Nemi, la Pupazza Frascatana, il vino Cannellino di Frascati, il Vino Castelli Romani, il vino Frascati, il vino Marino, il vino Roma e il vino Zagarolo. Paradossale che il Vino dei Colli Lanuvini sia stato inserito all’interno della lista della Campagna Romana, con numerose inesattezze tra le classificazioni stilate nella grafica e le loro corrispondenze sulla cartina.

Delle specialità veliterne, una su tutte quella dei ‘Carciofi alla Matticella’, non c’è traccia. Ma a pesare, così come rimarcato dai Verdi, è l’assenza del vino, cui è stato preferito addirittura il generico ‘Vino Roma’. Oltre il danno la beffa…

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