POLITICA

Velletri – Forza Italia si spacca ancora: Cerini se ne va e riesuma il Pdl

bandiera-forza-italia-spaccata

 bandiera-forza-italia-spaccataClamoroso epilogo in seno ai lavori di preparazione per il via libera all’istituzione della Commissione Speciale sui Rifiuti, che da martedì 24 febbraio (dopo diversi rinvii sta finalmente per scattare l’ora ‘x’) proverà a mettere un pò di ordine tra tanti dilemmi del settore, non ultimo il destino dell’Impianto di Biogas da costruirsi nell’ex contrada Lazzaria.

A ritardarne l’avvio la lotta intestina all’interno di Forza Italia, i cui rappresentanti consiliari hanno lottato a rivaleggiato a lungo per capire chi dovesse essere il proprio rappresentante in commissione, ondeggiando tra la ‘carta’ Ladaga e quella D’Agapiti, salvo ritrovarsi addirittura a perdere i pezzi, se è vero, come sembra, che il consigliere Gianni Cerini, che intorno a quel tavolo pare voglia esserci a tutti i costi, sia addirittura uscito dal partito del Cavaliere  per ricostituire da solo il defunto gruppo del Popolo della Libertà, dal quale tutti i forzisti sono confluiti.  

Tensioni non sono mancate neppure nel via libera alla presidenza della commissione, con qualcuno della maggioranza che avrebbe storto il naso di fronte all’epilogo scelto dalle opposizioni, cui spetta la nomina di chi dovrà presiedere i lavori.

Le riserve sono ormai state sciolte e il presidente, com’era chiaro ormai da giorni, sarà il dottor Giorgio Greci, capogruppo della Lista Live. Suo vice, se tutto dovesse filare liscio, sarà Paolo Trenta, del Movimento 5 Stelle, l’unico che sin dai primordi ha accolto senza particolari sorrisi l’istituzione di una commissione che, lo ricordiamo, avrà compiti consultivo e propositivo, senza possibilità di bloccare alcun iter realizzativo, qualora la maggioranza dovesse andare al muro contro muro, se non quello di fornire nuovi strumenti a chi sarà chiamato ad una decisione finale sulle sorti della gestione dei rifiuti veliterni. Sperando che le voci di comitati, associazioni e rappresentanti di settore non cadano nel vuoto e non vengano silenziate da un affare che, ormai lo si è capito facendo persino i conti della serva, fa più gola ad altri, che vi hanno puntato forte, che non al territorio e ai suoi abitanti (compresi quelli sul litorale, che si ritroverebbero a fare i conti con l’incognita delle sorgenti idriche della Fonte del Carano).

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