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Genzano – La Casa famiglia ‘Anna Maria’ inizia ad accogliere i disabili. Le parole di Don Franco

casa famiglia genzano

 don francoA 2 mesi dall’inaugurazione la ‘Casa-Famiglia Anna Maria’ (LEGGI QUI) ospitiamo volentieri la lettera del fondatore don Franco Monterubbianesi, che ci aggiorna sulle ultime novità della struttura genzanese. 

Il 3 marzo con la venuta di Suor Eugenia, che ha abitato 3 anni la casa di Genzano quando la Diocesi di Albano la usava, e che ora si mette a disposizione per l’accoglienza dei disabili, con l’aiuto di Jasmine, anche lei proveniente dal Congo, abbiamo aperto la parte della Casa Anna Maria dedicata ai disabili. Essi possono gradualmente essere accolti perché la casa è aperta. Grazie a Dio, e nella disponibilità di volontariato di queste due persone, che erano da tempo preparate all’impresa. Anche Claudio mio autista è andato a vivere con loro.

I primi ad essere accolti saranno Emanuele Varesi ed Emanuele Ciotola. Emanuele Varesi di Lanuvio è stato sempre in cima ai nostri pensieri di accoglienza, essendo rimasto solo da due anni circa, e la città di Lanuvio, con tanti amici, segue la sua vicenda con apprensione. Il Comune gli ha concesso una borsa lavoro, e noi collaboreremo con il Comune ai fini anche di un suo lavoro in agricoltura che con i giovani cercheremo di intraprendere molto presto.

La casa dei Giovani del Mondo si sta preparando a ciò. C’è stato tutto un fervore dei giovani sabato 27 febbraio, che sono venuti a lavorare per approntare il teatrino come luogo di socializzazione tra giovani e disabili. L’altro Emanuele non potrà lavorare in agricoltura, ma sarà impegnato nel rapporto con i giovani per dare ad essi la testimonianza della sua vita e della sua sensibilità. E’ un giovane che ha sofferto, ma che in passato ha anche lavorato. Lui è uscito da una RSA perché si è innamorato della nostra Roberta, anche lei accolta a casa Milly e Memmo da tempo e vogliono sposarsi. E’ un bellissimo sogno che anche noi condividiamo. Li aiuteremo con le nostre relazioni sociali ad avere, quando si sposeranno, una casa aperta a Rocca di Papa, ove potranno continuare a lavorare nel rapporto con i giovani di lì. Il Sindaco, nostro amico, e la cittadinanza di Rocca di Papa ne potranno essere felici, perché giovani e disabili insieme sono una forza di cambiamento, come è stato sempre nella storia di Capodarco.

 casa famiglia genzanoNon tutte le accoglienze saranno facili, e ci dobbiamo attrezzare anche con prefessionalità ad esse dedicate, ma anche con spirito di condivisione, perché il nostro slogan è “Professionalizzare il volontariato ma anche volontarizzare il professionista”. Ci saranno quindi giovani volontari che si dedicano, e già alcuni sono disponibili, ma soprattutto dobbiamo trovare una famiglia perché purtroppo la famiglia che avevamo trovato non ha più dato la sua disponibilità. Allora, con una ricerca attenta e una sensibilizzazione vasta che faremo con gli amici Focolarini etc.., illustrando bene il profilo di ciò che desideriamo, cercheremo di trovarla, e se tra voi amici che mi seguite da tempo e sapete il valore delle nostre realtà ci fosse una famiglia disposta a questa avventura, fatevi avanti con coraggio. Una casa famiglia come la sogniamo piena del valore di accoglienza ha bisogno di una famiglia: anche su ciò abbiamo fiducia nell’aiuto di Dio, anche perché il mondo è pieno di buone volontà, e non tutti sono rassegnati alla stasi.

Intanto la Casa Famiglia è aperta su tutti i fronti, e presto celebreremo l’avvenimento, invitando le nostre famiglie, quelle che sono protagoniste dell’apertura con il loro contributo economico. Riguardo a ciò, alla nostra situazione sempre difficile, ricordo a tutti gli amici il loro impegno di sostegno economico che non ci deve mancare, se mi volete veramente bene: anche un piccolo aiuto, perché anche le gocce fanno il mare. 

Credo che abbiate la buona volontà di partecipare così ai nostri progetti.

Ieri, in un bellissimo convegno alla sala della Protomoteca del Comune di Roma ho potuto lanciare la bellezza della nostra progettualità, dove famiglie e giovani con noi, con i progetti di Grottaferrata, ed ora di Genzano, reagiscono all’emergenza del dopo di noi che è impressionante, perché l’ISTAT parla di 280mila giovani che hanno bisogno presto del dopo di noi. Era il decennale di Sanimpresa: molta gente, un’impresa molto impegnata nel sanitario e nel sociale. Ci stiamo proponendo una grande collaborazione con loro.

Allora mi raccomando, non lasciateci soli. E soprattutto lo dico con umiltà, sapendo la grande sfida che stiamo facendo, pregate perché Dio ci aiuti. Domenica sarò nella parrocchia romana della Trasfigurazione per ciò. Sono disponibile anche col vostro aiuto ad andare in altre parrocchie.

Sempre con affetto,

don Franco”