Cultura

Edoardo Baietti, il bambino prodigio di ieri, è oggi un giovane talento dai molteplici interessi

Sherlock Barman

Sherlock Barmandi Marisa Monteferri

A cinque anni, l’eclettico Edoardo, nato a Piacenza da padre romano e madre piacentina, aveva già una buona dialettica; era sciolto nel parlare e per niente impacciato nei gesti e nella mimica, nel canticchiare o nell’inventarsi piccole scene teatrali di cui era il protagonista assoluto. La famiglia, non avendo intenzione di ostacolarlo ma piuttosto di favorirlo nella crescita e nelle scelte di vita, gli permise, anche stimolandolo, di dedicarsi alle sue passioni artistiche; in ogni caso Edoardo Baietti, perchè è di lui che parliamo, non trascurava la scuola, anzi l’amava: e riusciva a fare le due con semplicità, leggerezza, giocosamente.  E dunque si presentò l’occasione di recitare ne “La casa famiglia”, con Massimo Dapporto ed Edoardo venne scelto per il ruolo di uno dei bambini. A seguire, ci fu “Il destino a 4 zampe”, con Lino Banfi. Ormai era entrato in televisione dalla porta principale e recitare successivamente con Alessio Boni e Alessandro Gassman, per lui fu una prosecuzione del bel gioco iniziato qualche anno prima.

IMG_0891A 10 anni abbraccia il campo teatrale con lo stesso spirito ludico, anche quando era in tournée ed era costretto a studiare durante i viaggi per non perdere niente che fosse attinente alla scuola. Con il gruppo Picari e Marco Simeoli, intorno ai 12/13 anni, lavora già molto sulle risate ma anche con la Disney Channel Italiana. Tende ad occuparsi di una comicità raffinata, di qualità e di buon livello creativo-recitativo. Continua il suo livello formativo con Enzo Garinei e poi interpreta “Il caso Majorana show”, artisticamente supervisionato in modo ironico. Al curriculum di tutto rispetto si aggiungano le buone letture di Edoardo, che vanno dai classici greci, come Euripide, Sofocle e Seneca – ha frequentato il liceo linguistico – a Edgard Allan Poe, fino a scoprire, recentemente Juan Rodolfo Wilcock, autore di livello internazionale che visse 10 anni a Velletri. Adesso, a poco più di vent’anni, Edo è un po’ amareggiato dal fatto che, in generale, non si crede più nella cultura come segno di prosperità e accrescimento personale. Tuttavia, tra i molteplici interessi di questo giovane ricco di creatività, c’è anche la scrittura; ovvero, una struttura linguistica che, quando ha veramente qualcosa da dire, trasmette emozione su emozione. Molti lettori ricorderanno che sei anni fa Edoardo aveva una rubrica su “Il Cittadino”, che si chiamava, giocosamente, “Le Baiettate”. 

IMG_0885E quando aveva soli 11 anni anche “L’Artemisio” gli concesse uno spazio per esprimersi. Attualmente porta avanti varie attività teatrali; aiuto regia, seminari: ha studiato molto teatro per necessità di rappresentare e rappresentarsi. “Ritroviamo noi stessi, quando ci rappresentiamo in teatro, sia come specchio deformante  e speculare sia come realtà viva e tangibile” – dice Edoardo. Per il teatro ha interpretato anche “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello. È il manager di se stesso, anche se iscritto regolarmente all’Agenzia Martinelli di Roma, in questo periodo di crisi economica, anche se svolge anche l’attività di addetto stampa sportivo e giornalista. Nel 2007 recita con Sergio Rubini e Alessandro D’Alatri; naturalmente, continua le sue attività sperando che fioriscano i germogli seminati. Attualmente esamina J. R. Wilcock per un esperimento teatrale, in sinergia con l’Associazione “Velletri 2030”, per la quale, lo scorso anno, ha ideato e recitato una sua “pièce” teatrale, insieme al suo gruppo di giovani attori.

edoardo baiettiPer la letteratura del ‘900 ama Pasolini, Ammaniti, Saviano, mentre per l’800 legge e rilegge Mirbeau e ammira  l’arte di Van Gogh. Del ‘700 apprezza Voltaire e Stendhal. Non trascura autori del tutto diversi da quelli occidentali o americani, in quanto ama anche autori e teatro giapponese, Mishima Yukio, un nome per tutti. Edoardo legge di tutto, anche gli horror e il ‘Libro del Tao’. Ma non basta; Edoardo è anche sottotenente della Croce Rossa Militare. Non ci si aspetterebbe questa grande quantità di cose da un ragazzo poco più che ventenne: ma Edoardo Baietti, che ha un notevole bagaglio culturale e passioni tendenti a sviscerare la cultura e le sue molteplici rappresentazioni, è un ragazzo che non demorde mai,  spinto da quello che una volta veniva definito “il sacro fuoco dell’arte”.

Ma anche se così non fosse, basterebbero la sua serietà, umiltà e simpatia a renderlo unico; e con queste doti innate potrebbe fare bene, in un ipotetico futuro,  qualsiasi tipo di lavoro o professione, anche se l’arte, lo spettacolo, la scrittura e la recitazione sarebbero sempre il perno della sua vita. Per chi vuole leggerlo, poi, basta sfogliare le colonne del settimanale ‘il Cittadino’, dove scrive abitualmente…

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