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Un ‘giorno dopo’ di paure e timori al Tribunale di Velletri

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carabinieri tribunaleNel ‘day after’, per dirla in inglese, tutti si chiedono come sia potuto accadere.

Nel giorno dopo, per dirla in italiano, tutti si chiedono se sarà più la stessa cosa.

Nel giorno dopo non c’è chi non si chieda come sia potuto accadere, nel pieno centro di Milano, all’interno del Palazzo di Giustizia. Come sia potuto accadere che un uomo sia entrato in Tribunale armato di pistola, con la libertà di freddare a cuor leggero tre persone. Uccise nonostante la sorveglianza. Ammazzate nonostante i sistemi di controllo. Finite a sangue freddo nonostante i vigilantes. Fatte fuori nonostante i ‘raggi x’ all’entrata.

tribunale ambulanzaUna strage che dimostra come le falle agli ingressi dei tribunali ci siano e siano anche grossolane.

E anche altrove si prova a non pensarci, eppure ci si ritrova a parlare di quello. Quasi solo di quello.

Anche al Tribunale di Velletri, il ‘giorno dopo’, che è il giorno d’oggi, la mente è andata ai fattacci di Milano. E allora anche i controlli all’ingresso sono controlli che si fanno con lo stesso impegno di sempre, ma con la mente protesa al rischio, che talvolta si sottace, che si finge non ci sia, eppure è sempre lì, dietro l’angolo.

In un Tribunale come altrove, li dove la follia umana prende il sopravvento.

 

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