POLITICA

La ‘grana’ Silvagni e il limbo istituzionale tengono sotto scacco Marino. E l’opposizione resta sfaldata

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marino youtubedi Michela Emili

Ondate di solidarietà e vicinanza, presa di distanza e delusioni, la maggioranza che ha chiesto un consiglio comunale straordinario per ribadire la fiducia, mentre si sollevano sempre più insistenti le richieste di dimissioni. E’ atteso per domani, a Marino, l’esito della richiesta di rimozione degli arresti domiciliari per il sindaco Fabio Silvagni, insieme  agli altri indagati, due imprenditori e un dipendente comunale, per corruzione e peculato.

 La cittadina attende in un limbo di parole, denunce, ‘chiamate alle armi’ e ‘lapidazioni di piazza’, con il vicesindaco De Santis a trainare la biga dietro lo spauracchio, ancora del tutto incombente, del commissariamento.
Politicamente parlando una questione salta all’occhio. Di fronte ad una situazione di assoluta gravità in seno alla maggioranza politica, con il grande tema della speculazione edilizia del Divino Amore – ma non solo – a incombere sulle teste dei marinesi,  le opposizioni ancora una volta non riescono a fare squadra. Tra le numerose voci sollevatesi a caldo, al momento un’azione concreta e congiunta pare lontana all’orizzonte. Nella serata di oggi è previsto un incontro, al tavolo del quale però, a quanto pare, qualcuno mancherà. Grande assente proprio il Pd, che non ha gradito l’arrivo dell’invito da parte dell’Unione di Centrosinistra, di fatto costola e spina nel fianco del Pd stesso (LEGGI). A dare il benservito nei giorni scorsi era stato anche il circolo Idv.

Saranno i cittadini intanto a scendere in piazza giovedì 30 aprile, in piazza San Barnaba, senza simboli e bandiere, contro la corruzione e il malaffare.