Attualità

Coldiretti cala l’asso: ora Velletri ha l’alternativa ‘ecocompatibile’ a Biogas e Biometano

CONVEGNO COLDIRETTI

di Maria Lanciotti 

Cronaca di un pomeriggio tutto da meditare. Organizzata dalla Coldiretti, si è svolta giovedì 4 giugno al polo espositivo Juana Romani, in via Luigi Novelli, l’assemblea pubblica sul “tema caldo” dei rifiuti a Velletri. Il percorso, segnato dalle bandiere giallo verdi, non ha avuto grande presa sulla città deserta con i negozi chiusi, carente – pressoché nulla – l’informazione sull’evento (un po’ come accadde nel 2012 per l’annuncio della partenza della differenziata) che invece prevedeva un’affluenza di massa. Scopo dell’incontro, la presentazione di un progetto per lo smaltimento dei rifiuti alternativo al biogas, contestatissimo dal Comitato No biogas No discarica presieduto da Gianluca De Felice, titolare dell’Azienda “Frutti Felici”. 

Sala gremita di agricoltori, si nota tra i relatori l’assenza del sindaco Servadio, impegnato – come poi verrà detto – al Teatro Artemisio (dove in contemporanea si svolge l’evento commemorativo organizzato dall’Associazione “Memoria ‘900”, ndr). In rappresentanza del sindaco, confusi tra i convenuti, l’assessore all’ambiente Luca Masi e il consigliere del Pd Roberto Leoni. Presente anche un rappresentante dell’Istituto superiore della Sanità e il presidente della Commissione Speciale sui Rifiuti, Giorgio Greci. 

Introdotto dal moderatore, apre la seduta David Granieri, presidente della Coldiretti Lazio. “Siamo qui per un confronto costruttivo, non ci fermiamo davanti a ostruzionismo o opposizioni. Questa non è un’assemblea di protesta ma di proposte”. E fa riferimento alla news del giorno su Mafia Capitale, 44 nuovi arresti per business sui migranti e sulla gestione dei rifiuti. “Roma è una foto italiana nel mondo”. Tornando al ‘tema caldo’: “Circa un anno fa si presentò la problematica (grosso modo coincidente con la sua nomina a presidente, lo scorso 11 luglio, per il triennio 2014/2017, ndr) discarica, biogas, poi un’accorata telefonata di De Felice e il suo ‘non sappiamo che fare’. Occorreva qualcosa di non speculativo, d’innovativo. Velletri per me è una sezione importante, tanti soci, l’ultimo pezzo di vigna che insiste nella realtà dei Castelli Romani. Importante anche in termini regionali. Senza alcun interesse paricolare, nel vantaggio per la popolazione agricola. Noi vorremmo sapere la verità. La differenziata a Velletri è veramente poca e costa molti soldi. Il progetto compostaggio presenta un doppio beneficio: fertilizzante del futuro, riduzione per la spesa corrente delle casse comunali”.

Quindi si entra nel vivo del progetto alternativo al Biogas. Che richiede “Coraggio, sapienza, coesione e condivisione”. Poiché si tratta, come si capirà meglio nel corso dell’incontro, di un progetto in fase sperimentale in convenzione con il Comune, e nte autorizzato a manipolare rifiuti. “Noi siamo convinti della bontà del progetto, il Sindaco mi ha detto: ‘Faremo quello che la cittadinanza vorrà’”. In quel momento, peccato, non c’era il sindaco e non c’era la cittadinanza, ma solo la categoria degli agricoltori e gli esperti dei vari settori.

La parola al Dottor Fabio Musmeci dell’E.N.E.A., partner del progetto Coldiretti, che anche con l’aiuto delle slide illustra “per chi non lo sapesse” la differenza tra aerobico e anaerobico, tra grandi impianti e compostaggio domestico, passando per tutte le vie mediane, accennando alla riduzione Tarsu, alla desertificazione, allo sfruttamento dell’acqua piovana, alla divulgazione e assistenza e via discorrendo, arrivando all’Eden Projet in Cornovaglia.

Un concetto essenziale sull’autocompostaggio ci sembra di averlo colto quando si è parlato dell’iter per le autorizzazioni, molto agevolato anche in aree agricole, ma non entreremo nel dettaglio per timore di scivolare in qualche inesattezza. La dottoressa Anna Benedetti, dirigente di ricerca C.R.A. (Consiglio per la Ricerca) ci introduce ai segreti delle piante e del suolo, nel mondo dei microrganismi e della biodiversità invisibile, per arrivare alla terra sterilizzata di Maccarese in provincia di Roma, e alla tecnica ‘complicatissima’ di bio recupero per riportarla alla fertilità nel giro di qualche anno. “Nel Lazio ci stiamo mangiando la nostra fertilità, occorre iniziare a modificare la tendenza, le tecniche di governo sono assolutamente insostenibili. Spingere con il compost di qualità” la mirabile sintesi finale.

Rincara il presidente Granieri: “Tutto ciò avvalora moltissimo il beneficio doppio. Avrà i suoi tempi, ma con la partenza di questi amici (i coltivatori, ndr) che hanno sposato in un quarto d’ora il progetto, è assicurato il futuro del frutto”. Ma allora il progetto è già partito? Domanda girata a un esponente della Coldiretti, segretario di zona dei Castelli Romani:  “Il progetto è già avviato” la risposta in 5 parole. De Felice chiarifica e sottolinea che “Questo sistema consortile che stiamo proponendo non avrà fini di lucro. Spero, ci conto, in una visione di massa, agricoltori e cittadini: ogni quota 25 euro controllate dalla Coldiretti. La bontà del progetto è dichiarata dai numeri”.

Seguono gli interventi, tutti soddisfatti dei chiarimenti tecnici, Luca Masi se la prende con i cittadini incivili ‘che non fanno la differenziata che indipendentemente va fatta, sennò si genera un’immagine sbagliata’, plaudendo alla ‘santa alleanza’ che ci hanno fatto capire va fatta”. E di tutto si discuterà in Consiglio comunale il 16 luglio. 

Qualche divergenza sui numeri, qualche perplessità sull’incidenza della salute pubblica da parte di un cardiologo membro della commissione speciale: “Dal punto di vista medico ho grossi dubbi” e l’esortazione di De Felice prima di riconsegnare la sala, alle 20 passate: “Per vincere la guerra bisogna essere uniti”. 

 CLICCA SU OGNI FOTO PER INGRANDIRLA

CONVEGNO COLDIRETTI
CONVEGNO COLDIRETTI
CONVEGNO COLDIRETTI
CONVEGNO COLDIRETTI
CONVEGNO COLDIRETTI
CONVEGNO COLDIRETTI
CONVEGNO COLDIRETTI
CONVEGNO COLDIRETTI

 

Più informazioni