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Velletri – Sospiro di sollievo: il Megapolo dei Rifiuti di Ecoparco non si farà! Lo ha deciso la Regione

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La cava dove la Ecoparco contava di far sorgere la discarica

La cava dove la Ecoparco contava di far sorgere la discarica

Era piombato all’attenzione generali in piena estate, come un fulmine a ciel sereno. E sempre in piena estate, ed ancora nel mese di agosto, sembra potersi essere dissolto, lasciando dietro di se dei cieli nuovamente sereni. Potrebbe essere arrivata all’epilogo la questione del mega polo dei rifiuti nell’ex cava di pozzolana (nel frattempo posta sotto sequestro), in quella che un tempo era Contrada Lazzaria, in quel fazzoletto di terra in cui Velletri si ‘gioca’ gli ultimi metri di territorio prima di venire stretta a tenaglia dal circondario (Aprilia, Cisterna, Lanuvio e Genzano sono tutte a pochissima distanza). 

L’attesa crescente di cittadini e comitati non è andata tradita e, a quanto pare, è in procinto di diventare ufficiale la notizia che la Regione Lazio ha detto ‘NO’ al polo impiantistico targato ‘Ecoparco’. I vertici regionali avrebbero infatti espresso parere negativo sulla valutazione d’impatto ambientale, decretando, di fatto, la chiusura anticipata della ‘partita’. Troppi, infatti, i motivi ostativi, che di fatto rendevano obiettivamente difficile portare a compimento un progetto contro il quale sin da subito si era sollevata una vera e propria sommossa generalizzata, a partire dalle ripercussioni per le sottostanti falde acquifere, che sarebbero state inevitabilmente compromesse.   

Sospiro di sollievo corale, per un’opera la cui portata avrebbe aperto la strada all’arrivo di rifiuti che, per alcuni, avrebbero potuto avere anche una provenienza romana. Contro il mega polo si era espresso all’unanimità l’intero consiglio comunale, secondo concetti poi ripresi ed avvalorati anche dalla Commissione Speciale sui Rifiuti, presieduta da Giorgio Greci, capace di liquidare coralmente il proprio ostracismo all’opera, concentrandosi sul possibile impianto di digestione anaerobica dei rifiuti, da edificarsi, invece, nella vicina area nei pressi del canile. In questo caso tutto è ancora in gioco, anche se l’ipotesi di un impianto anaerobico sembrano assottigliarsi di giorno in giorno, verso una soluzione più eco-compatibile, che al momento risponde al nome di compostaggio di comunità. 

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