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Genzano, scandalo bollette pazze: il Comune predispone il rimborso degli accertamenti Tarsu dichiarati nulli

bolletta tarsu

Il Comune di Genzano ha reso noto alla cittadinanza che tutti coloro che hanno versati somme per gli accertamenti Tarsu inviati indebitamente dalla società Assoservizi nel 2014, e poi dichiarati nulli dall’Amministrazione comunale, potranno richiederne il rimborso.

Basterà presentare copia dell’attestazione di pagamento presso l’ufficio Tributi del Comune di Genzano per vedersi restituire i soldi.

La questione risale a gennaio dello scorso anno, quando la Assoservizi, affidataria del servizio di recupero dell’evasione fiscale, con un aggio del 27%, fece recapitare agli utenti avvisi di pagamento Tarsu su garage e pertinenze, relativi al quinquennio 2008-2013. L’esosità delle bollette, cui furono applicati anche sanzione e mora, fece scoppiare un vero e proprio scandalo delle bollette pazze. File chilometriche agli uffici comunali preposti e polemiche a non finire hanno caratterizzato un momento già delicato per la squadra di governo del sindaco Flavio Gabbarini, che si apprestava a ricucire lo strappo sancito sotto campagna elettorale, rientrando tra le fila del Partito Democratico.

L’Amministrazione, pur dichiarandosi sempre estranea a quanto operato dalla società, in totale autonomia, sentì forte il contraccolpo della protesta cittadina e a farne le spese fu l’allora assessore al Bilancio Bruno Romagnoli, “costretto” alle dimissioni.

Con delibera di Giunta l’Amministrazione è corsa ai ripari revocando il contratto con la Assoservizi, e dichiarando nulli gli avvisi di accertamento emessi, aprendo così a un contenzioso che ancora non giunge a soluzione.

                                                                                      Michela Emili