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Sanità – Al San Raffaele va per il 3° anno consecutivo il riconoscimento come ‘Centro di Oncologia Integrata e Cure Palliative’

san raffaele

 

san raffaeleL’European Society for Medical Oncology ha insignito per il terzo anno consecutivo il San Raffaele del titolo “CENTRO DI ONCOLOGIA INTEGRATA E CURE PALLIATIVE”, il massimo riconoscimento che la Società Europea Medici Oncologi rilascia a un numero limitato di centri considerati ad altissimo livello di cure erogate al paziente affetto da cancro. Ad ottenere questa prestigiosa certificazione sono stati gli hospice di Rocca di Papa e Montecompatri.Il titolo, che sarà valido per il triennio 2016-2018, costituisce la terza conferma consecutiva della validità e del livello di eccellenza delle due strutture alle porte di Roma, che negli anni hanno saputo coniugare in maniera unica il concetto di assistenza a chi soffre di cancro. Un approccio terapeutico che è valso al San Raffaele il riconoscimento recentemente assegnato dalla Società Europea di Medicina Oncologica riunitasi a Vienna per il suo congresso annuale. Il gruppo capitolino è uno dei soli 39 centri simili in Italia e dei 187 in tutto il mondo ad avere questa certificazione.

 L’idea vincente è stata quella di creare un vero e proprio network, legando il momento delle cure chemioterapiche e dell’assistenza medica alla fase delle cure palliative – da un punto di vista geografico oltre che operativo – creando un asse, o meglio una rete di assistenza integrata tra l’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Università Tor Vergata e il San Raffaele. In presenza di un malato oncologico, infatti concetti come quelli di continuità terapeutica e rete assistenziale integrata assumono una particolare valenza psicologica oltre che medica. Lo sa bene il Prof. Mario Roselli, Direttore U.O. di Oncologia Medica dell’Università Tor Vergata di Roma, grazie alla cui lungimiranza, tre anni fa ha preso vita un nuovo corso nella gestione della delicata fase di transizione dalle cure chemioterapiche a quelle palliative.

Il certificato ESMO 2015 è dunque il giusto risultato di un progetto partito su impulso del Professore Roselli e che fin dal principio ha rincorso come obiettivo primario il miglioramento della qualità della vita dei malati terminali di cancro. Come spiega l’Oncologo: «Presso gli hospice del San Raffaele abbiamo dato avvio ad un nuovo percorso assistenziale all’insegna della continuità delle cure e con una particolare attenzione all’aspetto psicologico. Gli specializzandi in Oncologia – ha raccontato Roselli – sono stati coinvolti in questo processo di integrazione, spostando la loro attività proprio all’interno dell’hospice. In questo modo il paziente oncologico che purtroppo non risponde più alle cure chemioterapiche, al momento del passaggio alle cure palliative non subisce il trauma del distacco né vive una sensazione di abbandono da parte di chi per un lungo periodo l’ha seguito nel programma terapeutico».

 Presa in carico, assistenza medica e psicologica, vicinanza e sostegno: concetti che prendono forma ogni giorno presso gli hospice San Raffaele, là dove la speranza potrebbe lasciare posto al vuoto e ad un senso d’abbandono, proprio lì, in quel delicato momento di transizione per un malato che speranze non ha. 

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