POLITICA

Genzano – Libanori (Conservatori Riformisti) attacca a tutto tondo il sindaco Gabbarini

Giovanni_Libanori

L'esponente dell'Udc Giovanni Libanori, che ha invitato il Sindaco Cianfanelli a dimettersi

Ci va giù pesante l’ex membro della direzione provinciale dell’Udc, ed ora confluito nei Conservatori Riformisti di Raffaele Fitto, Giovanni Libanori, che affila le armi in vista della prossima tornata elettorale di Genzano. Parliamo di un centrodestra che, da un punto di vista tattico, temporeggia sui nomi e cerca alleati. Soprattutto c’è da trovare un valido volto che possa raccogliere l’eredità del compianto Vittorio Barbaliscia, candidato sindaco per il centrodestra nell’ultima tornata elettorale, e scomparso a seguito di un malore nel 2012. Ma la ferma critica al sindaco in carica, prima di estrazione civica poi rientrato tra le fila del Pd, è chiarissima.

“Quello che è successo a Genzano è inammissibile – commenta Libanori -. Il sindaco Gabbarini ha mostrato assoluta mancanza di coerenza, prima contrapponendosi al Pd e vincendo grazie ai voti dei fuoriusciti dal partito, poi facendovi ritorno voltando le spalle al segretario D’Annibale e tutti coloro che lo avevano sempre supportato. Genzano ha bisogno di un cambio di marcia, di mettere da parte i personaggi che ormai da troppo tempo fanno il bello e il cattivo tempo al governo della città, dimenticando i cittadini e la loro indicazione di voto”.

Libanori passa in rassegna i fatti più eclatanti che hanno riguardato l’Amministrazione Gabbarini più o meno di recente, non mancando di lanciare dure invettive: lo scandalo degli accertamenti Tarsu poi annullati, il pasticcio degli impianti sportivi, e la vicenda del Burger King. “Mi verrebbe da chiedere al sindaco chi sono i dipendenti che ci lavorano e perché sono stati assunti” tuona Libanori. E poi i

l’assessore alle Attività Produttive e Turismo Roberto Pernaselci e l’assessore al Bilancio Bruno Romagnoli, entrambi dimissionari, denotano, secondo l’esponente fittiano, un’instabilità di fondo che poco o nulla ha a che vedere con il bene di Genzano.

“Gabbarini non è amato dai genzanesi, e questo è un dato di fatto – conclude Libanori -. Basta considerare il fatto che la maggior parte dei voti che gli hanno permesso di vincere sono quelli dei dissidenti del Partito democratico”. Espugnare il fortino ‘rosso’, comunque, non sarà gioco facile.

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