Attualità

Genzano sorride: ora è a tutti gli effetti la ‘Città del Vino’. Ecco come

CITTA' DEL VINO GENZANO

  CITTA' DEL VINO GENZANOdi Daniel Lestini

I grappoli sono stati tutti pigiati e il mosto ha già fatto il suo. Il 17 ottobre s’è rivelato quindi propizio per allontanarsi dalle vigne e mettersi intorno ad un tavolo. E quale cornice migliore che il Palazzo Sforza Cesarini di Genzano per dare una nuova casa ed imprimere una nuova marcia all’associazione nazionale ‘Città del Vino’, che da sabato 17 ottobre ha in Genzano – così come da targa svelata proprio all’ingresso del fascinoso palazzo genzanese – la sua nuova sede legale e di rappresentanza.

Una location d’eccellenza e un motivo di vanto per la città di Genzano, che all’appellativo ‘Città dell’Infiorata’ può ora sommare senza indugi anche quello di ‘Città del Vino’, pur con tutte le dovute proporzioni.

Quella che si sta svolgendo nella cittadina castellana è una due giorni cruciale per i destini dell’associazione, che domenica mattina, al cinema Cynthianum, rinnoverà le proprie cariche associative, nominando il nuovo presidente.

Genzano è stata letteralmente presa d’assalto dai rappresentanti degli oltre 400 Comuni che fanno parte dell’associazione. In tanti hanno partecipato anche al convegno di sabato mattina, che ha intrattenuto i presenti per quasi 3 ore.

Come suo principale scopo, e lo hanno fatto capire senza indugi gli intervenuti, a partire dal presidente nazionale Pietro Iadanza, l’associazione tutela la qualità del vino, senza disgiungere questo aspetto dalla valorizzazione e promozione dei territori interessati, presupposti indispensabili per ogni politica di crescita e sviluppo, che le realtà coinvolte dal progetto intendono perseguire proprio facendo sistema.

Soddisfatto e compiaciuto il sindaco genzanese, Flavio Gabbarini, che dell’associazione è il coordinatore regionale del Lazio. Oltre a lui hanno preso la parola svariati sindaci delle città coinvolte. Non sono mancati neppure gli apporti dei Primi cittadino del circondario, con in testa il Primo cittadino di Velletri, Fausto Servadio, da pochi mesi presidente dell’Anci Lazio, che ha ribadito l’esigenza di migliorare la commercializzazione di quanto prodotto (in prima fila anche i ‘colleghi’ di Lanuvio, Luigi Galieti, e Nemi, Alberto Bertucci).

Particolarmente atteso l’intervento del sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti, cui si sono aggiunti Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione Agricoltura, e la deputata del Pd, Ileana Piazzoni.

 “L’associazione Citta del Vino – hanno ribadito i convenuti – è al servizio dei Comuni del vino per la valorizzazione delle tipicità del territorio e del paesaggio. Lo scopo è quello di progettare e realizzare eventi, puntando su formazione, consulenze, comunicazione ed e-commerce”. Dopo aver scomodato il concetto delle metropoli agricole, col dottor Davide Marini, è toccato alla ricercatrice dell’Università di Firenze, la dottoressa Valeria Lingua, ribadire l’importanza di un dialogo rinnovato tra sviluppo urbano e produzione vitivinicola. 
Da parte sua Rughetti, in rappresentanza del Governo Renzi, si è complimentato per “l’ottima scelta di una sede davvero pregevole”, rimarcando “l’importanza di essere bravi a mantenere le autonomie delle comunità integrandone le politiche, facendo rete attraverso l’utilizzo di risorse per spingere ai progetti di aggregazione ed integrazione. Senza dimenticare – ha ribadito – l’esigenza di alleviare il carico fiscale su tutti i comparti produttivi, stimolando gli investimenti”.

La  Piazzoni ha  invece puntato i riflettori sull’esigenza di andare oltre un  modello di sviluppo del territorio ormai superato, allo scopo di “costruire un nuovo modello economico e sociale, attraverso il quale affrontare la globalizzazione senza la paura di chi si chiude a riccio dinanzi alle nuove sfide”.

Senza aver timore di apparire banale Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione Agricoltura, ha rilevato come il “consumatore non cerchi una bevanda da bere, ma vada anche a caccia della tipicizzazione e del legame col territorio, con le sue peculiarità e tradizioni”. Concetti ripresi e riavvalorati dall’intervento di chiusura, affidato a Roberto Cipressi, che ha posto all’attenzione di tutti l’esigenza di “contribuire all’incanto, integrando tutto quel che ruota intorno al vino alla cultura e la storia del territorio”. La parola è poi tornata a Paolo Corbini, membro dell’associazione, che col rompete le righe ha dato il là alle danze tra calici e degustazioni.

Il prelibato banchetto che ha fatto seguito al convegno è stata impreziosita dai vini dei Castelli Romani, della Strada del Cesanese e della Strada dei vini della provincia di Latina, oltre che dal pane di Genzano e ai prodotti tipici della vicina Nemi.

In precedenza, appena scoperta la targa, proprio Flavio Gabbarini ha auspicato che ogni vitigno tradizionale di tutte le regioni d’Italia trovi posto proprio all’interno del Palazzo, imbracciando persino la pala, poco dopo, per piantumare il primo esemplare di vite. “L’obiettivo di tutto questo – ha dichiarato con orgoglio il sindaco genzanese – è quello di valorizzare i prodotti d’eccellenza, puntando allo sviluppo sostenibile. Genzano e i Castelli sono ricchi di risorse paesaggistiche e culturali e su queste dovremo essere bravi a ripartire, ricordando come le Città del Vino sono nate per valorizzare anche la qualità della vita nelle città coinvolte”.  

 

CITTA' DEL VINO GENZANO
CITTA' DEL VINO GENZANO
CITTA' DEL VINO GENZANO
_MG_8611
CITTA' DEL VINO GENZANO
CITTA' DEL VINO GENZANO
CITTA' DEL VINO GENZANO
CITTA' DEL VINO GENZANO
CITTA' DEL VINO GENZANO
CITTA' DEL VINO GENZANO
CITTA' DEL VINO GENZANO
CITTA' DEL VINO GENZANO

 

 

Più informazioni