Ospiti speciali i membri della famiglia Cervia, parenti di Davide Cervia, scomparso 25 anni fa in circostanze misteriose. L’ inizio dell’ evento era previsto per le 20:30 ma già intorno alle 20 la sala cominciava ad accogliere simpatizzanti, attivisti e famiglie con bambini, nel giro di un’ora tutti i tavoli erano occupati.
Il dibattito è stato aperto successivamente alla consumazione degli antipasti dal consigliere comunale Paolo Trenta, che ha spiegato come il Movimento 5 stelle a Velletri ha individuato e mappato la presenza di apparecchiature “mangia-soldi” nei locali, e di sale-slot su tutto il territorio veliterno, ma anche di bar e caffetterie anticonformiste che hanno rinunciato ad arricchirsi sulle debolezze altrui e per questo sono stati premiati con il simbolo del movimento.
Pochi esempi virtuosi, tuttavia, a fronte di un fenomeno sempre più vasto: infatti nel suo discorso Trenta ha altresì segnalato che in un centro cittadino relativamente piccolo come quello di Velletri sono presenti ben 7 sale-slot, locali pensati appositamente per trarre profitto da una dipendenza indotta.
Tale tematica è stata ripresa dall’intervento del senatore Giovanni Endrizzi , il quale ha lavorato come educatore professionale in un servizio per le tossicodipendenze, in particolare nella terapia del gioco d’azzardo patologico, e grazie alle sua esperienza sul campo ha potuto fornire maggiori dettagli sull’estensione del fenomeno della ludopatia, soprattutto giovanile. Proprio a questo proposito, ha raccontato un aneddoto che ha creato sconcerto e preoccupazione tra i presenti: nell’ambito di un’iniziativa contro il gioco patologico nelle scuole gli è capitato di trovarsi in una classe di 20 preadolescenti. Ai ragazzi, è stato chiesto se avessero mai provato a giocare un “gratta e vinci” e quasi tutti hanno confessato di tentare regolarmente la fortuna, spesso di nascosto dai propri genitori.
Il senatore ha sottolineato che questa curiosità verso il gioco viene instillata dalla pubblicità sulle reti nazionali, la quale è finanziata dallo stesso Stato che poi è tenuto stanziare fondi per curare gli affetti da ludopatia nel momento in cui il divertimento si trasforma in patologia.
“Il problema – ha spiegato – non è dunque contenere l’offerta, ma la domanda di gioco, attraverso l’abolizione completa delle pubblicità. Per questo abbiamo presentato un Disegno di legge, ma è necessaria anche un’indignazione dal basso, proveniente, prima di tutto, dai cittadini.”
Tuttavia non è soltanto la pubblicità, ma soprattutto la disperazione a spingere le persone verso il gioco d’azzardo, e su questo aspetto del fenomeno si è concentrato il senatore Nicola Morra.
Quest’ultimo ha evidenziato il fatto che più un soggetto è economicamente debole e privo degli strumenti culturali per difendersi, più facilmente cade preda di pubblicità ingannevoli che lo inducono a credere che con una vincita facile potrebbe risolvere tutti i propri problemi, e invece innescano un circolo vizioso che lo costringe a giocarsi tutto e soprattutto a perdere tutto, pregiudicando anche la sicurezza e la stabilità della propria famiglia.
Questi soggetti facilmente influenzabili e disposti a tutto per via della propria condizione di indigenza si affidano alla dea bendata perché sono sicuri di non avere altra scelta, si sentono abbandonati dallo Stato.
Nel corso della cena sono stati consegnati ai commensali dei foglietti da compilare con delle questioni da sottoporre all’attenzione dei portavoce. Successivamente questi sono stati ritirati e consegnati ai pentastellati che hanno risposto a turno alle domande che spaziavano dalle iniziative culturali per gli studenti di tutte le età alla questione dello Ius soli, dalla (im)possibile candidatura di personaggi noti del movimento in deroga alle regole, all’evasione fiscale. I senatori hanno ribadito ancora una volta che i pochi e chiari principi del movimento non si possono derogare in quanto è proprio il rispetto delle regole ciò contraddistingue il Movimento 5 Stelle rispetto agli altri partiti.
Queste sono state le risposte alle altre questioni sollevate: riguardo allo Ius soli è stato spiegato che il problema non è se accogliere o no gli immigrati, perché la legge stabilisce che chi ha diritto all’asilo deve essere obbligatoriamente accolto mentre chi non ce l’ha deve essere rimpatriato, la vera domanda è come gestire l’accoglienza.
La posizione del M5S è che a coloro che a cui viene riconosciuto lo status di rifugiato deve essere garantita l’integrazione nella società, e soprattutto non deve essere permesso alle cooperative di lucrare sugli stessi. Il senatore Morra ha altresì ricordato che quando è stata conquistata l’Unità D’Italia la lingua italiana, che dovrebbe essere ciò che rende tale una nazione, era padroneggiata solamente dal 2% della popolazione del nascente stato italiano, a conferma del fatto che ciò che contraddistingue il cittadino di uno stato è relativo, dunque è opportuno permettere alle seconde generazioni di ottenere la cittadinanza.
In quanto alla valorizzazione del patrimonio culturale e alle iniziative nelle scuole è stato detto che la cultura non deve essere né sottovalutata quindi non tutelata a dovere, né sfruttata come un business o un’etichetta come sta accadendo per l’Expo, bisogna piuttosto utilizzarla come uno strumento di formazione per le nuove generazione che dovrebbero essere educate a rispettarlo e ad apprezzarne l’importanza.
Un anonimo pensionato ha provocatoriamente domandato ai senatori dove fossero andati a finire i soldi decurtati dalla sua pensione in seguito alla riforma Fornero. Gli è stato risposto che tutti gli introiti ricavati dai tagli ai servizi pubblici e ai cittadini servono per finanziare le manovre economiche dei governi: infatti nessun governo degli ultimi anni ha mai avuto l’ardire di tagliare i veri sprechi o i privilegi della casta.
Si è preferito piuttosto far pagare ai cittadini quei provvedimenti-spot che altro non sono che specchietti per le allodole, giacché i soldi che entrano dalla porta escono dalla finestra. Così è stato per gli 80 euro di Renzi, che sono stati pagati dagli agricoltori attraverso l’Imu agricola, e così il Movimento 5 Stelle prevede che sarà per l’abolizione dell’Imu promessa dal premier che probabilmente verrà finanziata con i soldi del canone Rai inserito in bolletta.
La serata si è conclusa intorno alla mezzanotte con la premiazione dei bar virtuosi che hanno rinunciato alle slot machine, a cui è stato assegnato un attestato di merito. Uno di essi, il giovane proprietario del bar “La Fontana”, nel suo discorso ha affiancato al tema della lotta al gioco d’azzardo la sua battaglia contro l’abuso di alcolici.
Betty Mammucari
(fonte: velletri5stelle.it)