di Maria Lanciotti
Monnezza a Velletri. Uno sguardo a volo d’uccello mentre s’annunciano nuove perturbazioni. E inevitabilmente si ripiomba all’inizio di un discorso che suonava già come una condanna senza appello. Era l’11 luglio del 2008, sul palco in piazza del Comune Piero Marrazzo filava d’amore e d’accordo col neo sindaco Servadio affiancato dalla sua nuova Giunta,
(https://www.youtube.com/watch?v=s1LiWf2nvJE)
al suo primo confronto con la cittadinanza dopo alcuni mesi di amministrazione. Non ripeteremo qui le parole chiave di un diktat di facile interpretazione, in cui tutto era già previsto e concordato, e debitamente sigillato.
In tema di rifiuti, all’epoca, imperava l’ignoranza e tutto quello che strumentalmente veniva propinato si mandava giù senza fiatare, salvo qualche urlo di gente sveglia che però disturbava la pubblica quiete e quindi andava tacitata di forza.
Quando si è cominciato a capire qualcosa dell’immenso business dei rifiuti e delle disgrazie immani che comporta – grazie all’impegno di una piccola parte di cittadinanza attiva e informatissima – era già tardi ma si poteva ancora intervenire per evitare il peggio, ma ecco che si montano le grandi barriere istituzionali – o “quinte” – fatte apposta per smontare anche le più accanite resistenze.
Eppure la partita è ancora in atto, ancora resta da giocarsi buone carte per non dichiarare forfait di fronte ai bari di professione e per vocazione, che come cloni si riproducono e ripropongono all’infinito, puntando a sfinire chi può giocarsi una vita sola.
Del discorso in piazza di Marrazzo vorremmo ricordare solo un breve passaggio: “Il sindaco lo sa, ci siamo visti poche ore prima che lui fosse eletto e sapeva che quando si dimostra ai cittadini che si decide, comunque si è fatta una parte del proprio dovere”.
Coraggio sindaco Servadio, la salute della cittadinanza, e non solo del territorio a vocazione agricola, sta nelle sue mani: decida per il meglio, con i poteri e la responsabilità che le competono, come Primo Cittadino. Volando alto sopra cornacchie e sparvieri.