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Calcio a 5 – Carlisport Cogianco, che debutto per ‘Japa’ Viera

Vieira (3)

 Vieira (1)E’ stato l’unico innesto dicembrino della Carlisport Cogianco. Ma è un nuovo arrivo davvero pesante e la prima gara ne ha fatto intravedere le qualità. I tifosi del team castellano possono fregarsi le mani: Arlan Pablo Viera, laterale-pivot classe 1990, per tutti “Japa”, è subito andato a bersaglio nella sfida di Montesilvano con la naturalezza dei grandi giocatori. Col suo gol ha siglato il momentaneo 1-1 nel match in terra d’Abruzzo poi terminato 5-5 e caratterizzato da un fantastico poker personale di Luizinho.

 «Ci è rimasto sicuramente un po’ di amaro in bocca per il pareggio visto che a cinque minuti dalla fine eravamo in vantaggio per 5-3, ma purtroppo abbiamo sofferto la mossa del portiere di movimento adottato dagli avversari – dice Vieira –. Forse ci è mancato un pizzico di esperienza nel gestire quella situazione e dovremo lavorarci ancora, ma stavamo anche giocando con la squadra prima in classifica e non proprio con l’ultimo degli avversari».

 Non c’è tempo per i rimpianti: domani la Carlisport Cogianco giocherà la semifinale della Winter Cup, manifestazione che si disputerà a Rieti e che metterà in palio il trofeo mercoledì con l’atto conclusivo.

«Ce la vedremo contro un avversario fortissimo, campione d’Italia in carica e pure rinforzato per puntare alla Uefa Futsal. Una squadra composta da grandi campioni, ma anche noi nel nostro organico abbiamo tanti giocatori importanti e non partiamo certo battuti. Cercheremo di conquistare prima la finale e poi il trofeo».

Vieira è un giocatore poliedrico:

«Il mio ruolo principale è quello di pivot, ma posso fare tutto tranne il portiere perché lì ho un po’ paura» sorride.

 Il suo ambientamento nella Carlisport Cogianco è stato rapidissimo.

«Sono entrato in un gruppo spettacolare: i compagni, lo staff tecnico e la società mi hanno fatto sentire come a casa, come se fossi qui da mesi e non da meno di una settimana. Saluto anche le tante persone di Corigliano che mi hanno scritto numerosi messaggi di affetto: ho lasciato tanti amici lì».

 L’ultima curiosità è sul suo soprannome:

«Una cosa che nacque in Brasile sette anni fa per via dei miei occhi un po’ piccoli che somigliano a quelli di un giapponese. E da allora tutti mi chiamano così» conclude Vieira. 

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